domenica 31 gennaio 2010

LAVORATORI FUORI DALLE FABBRICHE UTILI PER GLI AZIONISTI

La Fiat ha reso noto di aver raggiunto utili nel terzo trimestre del 2009 per 25 milioni di euro netti e la redistribuizione dei due terzi agli azionisti, un aumento di quote di mercato del 33% in Italia e del 9% in Europa occidentale, la conferma dell'abbandono di Termini Imerese e la chiusura per 2 settimane degli stabilimenti italiani.
Marchionne ha chiarito le idee a quanti non avessero ancora capito che l'attuale crisi è una crisi di sovrapproduzione: “A livello globale la nostra industria ha la capacità di produrre circa 94 milioni di auto all'anno, circa 30 milioni in più di quante se ne vendono. Un terzo di questo eccesso di capacità si trova in Europa, dove il settore automobilistico resta virtualmente l'unico settore a non aver ancora razionalizzato la produzione. L'Europa lo scorso anno ha utilizzato il 75% della propria capacità, un numero che potrebbe scendere al 65% quest'anno...”.
La filosofiat non cambia: utili per gli azionisti, cassa integrazione e licenziamenti per i lavoratori.
Per ottenere profitti conoscono la sola strategia della "delocalizzazione".
La produzione viene trasferita in Paesi quali Polonia, Ungheria ,Russia, Turchia e Brasile dove il salario medio percepito è minore di quello italiano, comunque tra gli ultimi a livello europeo. Esauriti gli incentivi statali, ai quali abbiamo contribuito come cittadini, l'AD Marchionne ha deciso di continuare a far pagare i lavoratori, con la richiesta di nuova cassaintegrazione.
Nel nostro stabilimento i ritmi produttivi sono aumentati in modo sproporzionato per ottenere in minor tempo ed a minor costo le poche migliaia di veicoli richesti dal mercato , con il risultato del peggioramento delle condizioni di lavoro e l' aumento esponenziale dei rischi di infortunio e di salute.
Vorrebbero adottare anche con gli operai assunti a tempo indeterminato “il lavoro a chiamata” (si aprono le fabbriche solo quando c'è produzione).
Denunciamo le strumentali strategie industriali della Fiat e chiediamo l'unico percorso praticabile per salvare i livelli occupazionali: la redistribuzione della produzione tra gli stabilimenti del gruppo.
Per i motivi suindicati invitiamo i lavoratori /ci a scioperare MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO 2010 PER 8 ORE.
[Giordano Spoltore, SDL - Sindacato dei Lavoratori]

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