martedì 21 dicembre 2010

Istituito il Servizio di Volontariato Comunale di Difesa Ambientale, presidiare il territorio responsabilizzando i cittadini

E’ stato approvato all’unanimità, nell’ultimo consiglio comunale, il regolamento comunale per il “Servizio di volontariato di difesa ambientale” della Città di Fossacesia, che ha la finalità di concorrere alla tutela dell’ambiente, del paesaggio e della difesa del suolo del territorio comunale.
«Ci stiamo dotando di un altro strumento necessario per migliorare il sistema di raccolta differenziata e per il presidio del territorio comunale», spiega l’assessore all’Ambiente, Andrea Natale, «il passo successivo sarà selezionare i volontari che seguiranno un corso di formazione e un periodo di tirocinio per diventare Ispettori Ambientali Comunali».
Nel 2011, durante i primi sei mesi successivi alla partenza del nuovo sistema di raccolta differenziata, gli Ispettori Comunali si occuperanno di controllare le modalità di conferimento dei rifiuti, correggendo gli eventuali errori e i comportamenti scorretti dei cittadini, oltre a segnalare disservizi e/o inefficienze della ditta che effettuerà il servizio di ritiro, direttamente all’Amministrazione Comunale, mettendola così nelle condizioni di poter intervenire e prendere provvedimenti puntuali e mirati per migliorare il servizio stesso.
«I volontari», continua Natale, «saranno attori della divulgazione e sensibilizzazione dei cittadini all’interno delle azioni di comunicazione ed informazione che il Comune e la ditta che si aggiudicherà il servizio dovranno porre in essere nei mesi successivi alla partenza del nuovo sistema di raccolta. Gli Ispettori comunali lavoreranno in modo integrato e coordinato con gli Enti preposti alla vigilanza», conclude Natale, «e saranno di supporto all’azione di controllo di corpo Forestale dello Stato, Polizia Provinciale e Polizia Locale».
L’avviso per la selezione uscirà nel gennaio 2011. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito del Comune, www.comune.fossacesia.ch.it, o inviando una e-mail a info@comune.fossacesia.ch.it, oppure telefonando allo 0872.622242.

Acqua, raccolta firme per chiedere la moratoria

Moratoria subito, diritto al voto nel 2011

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.

Hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune. Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.

Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto in discussione tutta la normativa attualmente vigente in tema di gestione del servizio idrico, a partire dal “decreto Ronchi” che ne vuole rendere definitiva la privatizzazione.

Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto un’imprescindibile questione di democrazia: sulla gestione di un bene essenziale alla vita la decisione non può essere delegata ad alcuno ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum.

Per questo chiediamo alle forze politiche e istituzionali l’immediata approvazione, comunque entro il 31.12.2010, di un provvedimento di MORATORIA sulle scadenze previste dal “decreto Ronchi” e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale.

Le scadenze imposte dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008 e successive modificazioni, (31 dicembre 2010 in alcune situazioni e 31 dicembre 2011 per altre), e quelle previste dalla Legge 42/2010 sulla soppressione delle A.ATO, come organi di decisione da parte dei Comuni sui modelli di affidamento, rischiano di far accelerare i processi di privatizzazione in corso e vanno di conseguenza posticipate a dopo il referendum.

Contemporaneamente, poiché in caso di elezioni anticipate, la scadenza referendaria, attualmente prevista per la primavera 2011, verrebbe posticipata di un anno, chiediamo che sin da subito le forze politiche e istituzionali si impegnino ad approvare, nel caso si renda necessario, un provvedimento di deroga a quanto previsto dalla Legge 352/1970, in modo da poter svolgere i referendum entro il 2011.

Così come a livello territoriale chiediamo a tutti gli enti locali di procedere verso la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione pubblica e partecipativa, e di fermare tutte quelle iniziative che predispongono l’ingresso dei privati nelle società, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale e tutte le manovre societarie di inglobamento dei grandi gestori nei confronti delle piccole gestioni.

La straordinaria raccolta di firme referendaria e la diffusa consapevolezza sociale sul tema dell’acqua richiedono il rispetto di una volontà popolare già espressa, quella di poter votare prima possibile su un tema essenziale per la vita delle persone.

I referendum per l’acqua costituiscono un’insostituibile occasione per l’apertura di una grande discussione in tutto il Paese su un tema che è di stretta attualità in tutto il pianeta. Dalla Bolivia alla Francia, dal Brasile al Belgio, in tutti i Paesi sono in atto mobilitazioni e conflitti tra chi si batte per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua e chi vuole consegnarla ai capitali finanziari delle grandi multinazionali.

La stessa Assemblea delle Nazioni Unite, ha riconosciuto quest’anno - con il voto favorevole del Governo italiano- che “l’acqua potabile è un diritto fondamentale, essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti i diritti dell’uomo” ed ha rivolto l’invito agli Stati ed alle Organizzazioni internazionali a fornire tutte le risorse finanziarie.

Per questo chiediamo l’apertura di una grande discussione in tutti gli angoli del Paese, con una informazione seria e documentata e un confronto senza menzogne e senza propaganda.

Sarebbe una grande occasione di crescita collettiva e di democrazia.

E tutti sappiamo quanto sia necessaria.

Firma per chiedere la MORATORIA su
http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=169&limitstart=11760

grazie!

giovedì 25 novembre 2010

Solidarietà a Umberto Santino e Giovanni Impastato

La vostra lotta è la nostra lotta, attaccare voi è attaccare la storia dell'Antimafia civile.

Saviano scrive che, prima del film "I Cento Passi", la memoria di Peppino Impastato era custodita solo da pochi, mettendo in relazione il film con i processi per l'assassinio di Peppino. Umberto Santino e, successivamente, Giovanni Impastato chiedono che venga riconosciuto la loro più che trentennale battaglia perché Peppino abbia giustizia: il processo era iniziato prima del film, grazie a questa battaglia. L'Einaudi, la casa editrice per la quale Saviano ha scritto il testo incriminato, per tutta risposta minaccia querele.
Quanto sta accadendo in queste settimane è l'emblema dell'Italia di oggi, l'Italia dei salotti e che non si indigna più, un Paese che riconosce una sola narrazione, quella della televisione e del pensiero unico che narcotizza e omologa. Una storia come quella del Centro Siciliano di Documentazione Peppino Impastato e di tutti i compagni di Peppino, del loro coraggio e della loro determinazione nel portare avanti la lotta perché venisse fatta giustizia a Peppino non può esistere. E' molto più comodo far credere che tutto sia avvenuto per un film, che questo film abbia risollevato dall'oblio la storia di Peppino e magicamente tutto è tornato in moto, anche i Tribunali. Perché questa è l'ideologia televisiva, un quarto d'ora di celebrità e tutti hanno diritto ad esistere. Ma prima di quel quarto d'ora, fuori dal recinto dorato non si esiste. Addolora e amareggia che, in questo caso, sia coinvolto Roberto Saviano. Perché tutto è nato da un suo scritto. Saviano, almeno ufficialmente, non ha ancora preso posizione. Possiamo ancora sperare che voglia esprimere forte contrarietà per quanto sta facendo la casa editrice Einaudi e voglia difendere Umberto, Giovanni e il Centro. Umberto, in più riprese, gli ha chiesto un confronto pubblico, un incontro chiarificatore. Lo ha auspicato anche Riccardo Orioles. Sarebbe molto triste se non fosse così. Per Saviano e per tutti noi.

La querela dell'Einaudi, una volta gloriosa casa editrice, riporta alla mente i fatti del 2004, allorquando l'avvocato di Tano Badalamenti querelò Giovanni Impastato per aver dichiarato al Maurizio Costanzo Show che chi sosteneva che Peppino fosse un terrorista-suicida era un imbecille. In quell'occasione Giovanni fu condannato. Oggi l'indignazione non può che essere la stessa. Viviamo tempi in cui due luminose figure dell'impegno civile e dell'antimafia vengono irrise, sminuite, attaccate mentre l'Italia sempre più precipita nell'illegalità, nell'affarismo, nella speculazione, nella penetrazione mafiosa nelle Istituzioni e in economia, nell'avanspettacolo. Il loro impegno, il loro coraggio, la loro trentennale battaglia per la giustizia e per denunciare (e documentare, che al giorno d'oggi è merce rara) i potentati mafiosi dev'essere il nostro. E' un patrimonio dell'Italia migliore, che non si arrende e alza la testa, un patrimonio da difendere e custodire quotidianamente. Persone come Giovanni e Umberto andrebbero sostenute, difese, prese da esempio. E invece, c'è il silenzio (anche di tanti presunti antimafiosi, ma da salotto). Questo silenzio, quest'omertà va spezzata. E' doveroso chiedere a Saviano di esprimersi e chiedere scusa. Tutti possiamo sbagliare, a tutti può capitare di essere fraintesi. Probabilmente, vogliamo crederlo, Saviano non è riuscito ad esprimere compiutamente e correttamente il suo pensiero. Basterebbe un suo gesto, una sua presa di posizione pubblica per fermare l'attacco dell'Einaudi e ripristinare la verità. Sarebbe un atto di giustizia, verso il Centro e verso la memoria di Peppino. Una memoria che non possiamo permettere, e ancor più non può Saviano accettare di esserne strumento, sminuita e offesa. E' la memoria di un sacrificio, assassinato dalla mafia e accusato da morto di essere un terrorista. E' la memoria di un cammino trentennale, una lotta per chiedere giustizia iniziata poche ore dopo l'assassinio e giunta ad oggi ancora in piedi, luminoso esempio di un cammino da seguire per tutti coloro che credono ancora che la mafia, parafrasando Borsellino, è umana ed è destinata a finire. Il l 9 maggio 1978 Peppino Impastato fu ucciso dalla mafia. Il boss Tano Badalamenti decise che Peppino era diventato scomodo. Quel giorno era convinto di aver messo a tacere un uomo che voleva e cercava la giustizia. Invece si sbagliò profondamente. Perché dal sacrificio di Peppino, dall'amore per la giustizia che lui aveva sempre mostrato, tante voci si levarono. Il giorno dei funerali di Peppino, centinaia di persone (in gran parte da fuori Cinisi) accompagnarono la bara. "All'improvviso, come a rispondere agli slogans dei compagni ("Peppino è vivo e lotta insieme a noi"), si levò, alto, deciso, il pugno chiuso di Giovanni. Era una prima risposta. Un filo cominciava a intrecciarsi. Dentro la famiglia Impastato qualcuno dichiarava pubblicamente di prendere il testimone, si schierava apertamente con Peppino e con i suoi compagni. Ai muri del paese in un piccolo manifesto si leggeva: Peppino Impastato è stato assassinato. L'omicidio ha un nome chiaro: Mafia" ricordano Anna e Umberto Santino.

Come fiori in primavera gli amici di Peppino decisero di proseguire il suo impegno, la sua lotta contro l'oppressione e la violenza mafiosa. Questo gruppo di irriducibili cercatori di giustizia hanno da subito trovato un motore inesauribile nella famiglia di Peppino. L'anziana mamma Felicita e il fratello Giovanni decisero di non lasciar morire la sua voce. Anche grazie a loro, oggi digitanto su un qualsiasi motore di ricerca "Peppino Impastato" si trova subito tantissime testimonianze di una Sicilia che non si arrende alla mafia. Il primo impegno fu quello di rendere giustizia proprio a lui. I mandanti del suo assassinio, insieme ai loro appoggi istituzionali accusarono Peppino di essere un terrorista e di essere morto mentre stava preparando una bomba. Si voleva infangarne la memoria, cancellare il suo impegno antimafia. Ma i suoi amici non si arresero e condussero una battaglia legale durissima. Nonostante i boicottaggi e i depistaggi alla fine la giustizia prevalse. Alle ore 17,15 dell'11 aprile 2002 la Corte d'Assise di Palermo condanna Gaetano Badalamenti all'ergastolo in quanto mandante dell'omicidio Impastato. 24 anni dopo finalmente era giustizia. Quelle poche parole di Saviano, e il comportamento dell'Einaudi, nascondono e non riconoscono tutto questo.

In questo ultratrentennale cammino, tantissimi sono i momenti che andrebbero ricordati, momenti straordinari che testimoniamo la limpidezza e l'umanità di chi lo sta conducendo. Tra i tanti pubblici, a me piacerebbe ricordarne uno quasi privato: l'incontro tra Haidi Giuliani e Felicetta, la mamma di Peppino. Le parole con le quali Umberto testimoniò l'incontro tra le due madri, l'abbraccio tra la resistenza contro la mafia e la resistenza contro la globalizzazione, due imperi economici e politici che si incontrano e fanno affari insieme da sempre. Dalla loro umanità possiamo, e dobbiamo, ripartire. Con coraggio, ovvero col cuore.

Chiediamo giustizia per Peppino, ieri, oggi e sempre. Al fianco di Umberto e Giovanni, al fianco del Centro Siciliano di Documentazione Peppino Impastato e dei compagni di Peppino. Perché esiste un'Italia migliore, un'Italia che non accetta di piegarsi e il compromesso interessato, che non si arrende e s'indigna. Quest'Italia va ringraziata, va difesa e va seguita.
[Alessio]

I dettagli della vicenda
http://www.radiocittaperta.it/index.php?option=com_content&task=view&id=5420&Itemid=9
E' possibile sostenere, anche economicamente, il Centro (che si autofinanzia)
Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”
via Villa Sperlinga 15
90144 Palermo
conto corrente postale n. 10690907

venerdì 19 novembre 2010

Parco Nazionale della Costa Teatina: da sogno sulla carta a realtà

Inquadramento Territoriale
Il tratto costiero della Provincia di Chieti è sicuramente quello a naturalità maggiore dei circa 125 km di fascia costiera abruzzese.
L’importanza naturalistica e paesaggistica del tratto costiero considerato, in particolare tra Ortona e Vasto, è dovuta alla presenza di alcune specie animali e vegetali di notevole interesse conservazionistico, al permanere di ecosistemi inseriti nella Diretti Habitat, quali boschi dominati da Quercus ilex e Quercus pubescens e verso il mare degli ecotoni come le falesie di Ortona e Vasto e le dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria, l’associazione Echinophoro spinosae-Ammophiletum-arundinaceae, e le dune mobili embrionali, elementi questi ad una valenza paesaggistica che si origina dall’alternarsi di tratti di costa bassa e tratti di costa alta.

Tale andamento morfologico ha contribuito anche a concentrare i centri urbani e ad avere ancora permanente una discontinuità lineare dell’urbanizzato, contariamente a ciò che accade invece in particolare del tratto settentrionale e centrale Silvi-Montesilvano-Pescara-Francavilla dove si può parlare di città lineare.

La fascia costiera della Provincia di Chieti presenta numerosi corsi d’acqua, da nord a sud, abbiamo fiumi come l’Alento, il Moro, il Sangro, l’Osento, il Sinello e il Trigno, che delimita il confine tra la Regione Abruzzo e il Molise. Importante anche il sistema dei torrenti tra i quali ricordiamo il Foro, il Feltrino, il San Giovanni, il Lebba, e il Buonanotte.

Tra Ortona e Vasto in poco più di 50 km troviamo 7 Riserve Naturali Regionali (Ripari di Giobbe, Acquabella, Grotta delle Farfalle, San Giovanni in Venere, Lecceta di Torino di Sangro, Punta Aderci, Marina di Vasto, 1 Siti di Importanza Regionale (il Corridoio Verde, ai sensi della L.R. n.5/2007) e 6 Siti di Importanza Comunitaria (IT7140106 Fosso delle Farfalle, IT7140107 Lecceta litoranea di Torino di Sangro e Foce Fiume Sangro, IT7140111 Boschi riparali sul Fiume Osento, IT7140108 Punta Aderci, IT7140109 Marina di Vasto, IT7140127 Fiume Trigno) oltre a numerose stazioni dove sono segnalate specie vegetali in via d’estinzione e in lista rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature) come documentato dall’Università dell’Aquila dal gruppo del Prof. Pirone. Complessivamente risultano protetti 11,41 Km2, pari al 3,7% del territorio costiero, considerando solo le aree protette. Superficie che aumenta fino a 19,3 Km2, pari al 6,3% se consideriamo anche la parte ricadente nei Siti d’Importanza Comunitaria della Rete Natura 2000.

Nell’immediatezza della costa troviamo altre due riserve regionali (Lago di Serranella, tra Sant’Eusanio del Sangro, Casoli e Altino e il Bosco di Don Venanzio a Pollutri) oltre ad un’altro sito SIC il “Bosco di Mozzagrogna” - IT7140112 tra Mozzagrogna e Paglieta, che unito al già citato “Boschi Riparali sul Fiume Osento” - IT7140111, tra Torino di Sangro, Villalfonsina e Casalbordino, e ai corsi del Sangro e dell’Aventino congiungono la costa con le prime propaggini del Parco Nazionale della Majella-Morrone.
Caratterizzano le colline prossime al mare di questo territorio le coltivazioni dell’ulivo e della vite.

Come evidenziato da recenti studi svolti dal Consorzio Mario Negri Sud e dal gruppo LASCOT è emersa la possibilità di migliorare e ripristinare la connettività ecologica tra queste aree in precedenza elencate.
La zona pur essendo segnata da urbanizzazione diffusa e dalle attività antropiche, in particolare l’agricoltura, presenta habitat e specie di una certa importanza conservazionistica.
Tra le specie animali presenti, per esempio come avifauna, si segnalano: la capinera (Sylvia atricapilla), l’occhiocotto (Sylvia melanocephala), la sterpazzolina (Sylvia cantillans), Sterpazzola di Sardegna (Sylvia conspicillata) e il canapino (Hippolais poliglotta), il martin pescatore (Alcedo atthis) e il tarabusino (Ixobrychus minutus); durante il periodo di passo è rara la presenza della pispola golarossa (Anthus cervinus), presente con colonie consistenti il gruccione (Merops apiaster), nei relitti di boschi a Quercus il picchio verde (Picus viridis) e il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), nonché il fratino (Charadrius alexandrinus) sulle spiagge da Torino di Sangro a San Salvo. Tra i rettili sono presenti il geco verrucoso (Hemidactilus turcicus), il geco comune (Tarentola mauritanica) e il cervone (Elaphe quatuorlineata), la testuggine terrestre (Testudo hermanni), in particolare nella Lecceta di Torino di Sangro, unico sito in Abruzzo a presentare una popolazione stabile. Per i pesci abbiamo la cheppia (Alosa fallax) e il cagnetto (Salaria fluviatilis), nonché invertebrati come il granchio di fiume (Potamon fluviatile), Cerambix cerdo e Alaocyba marcuzii, tra i mammiferi la volpe (Vulpes vulpes), la donnola (Mustela nivalis), il riccio (Erinaceus europaeus), il toporagno (Sorex araneus ), il mustiolo (Suncus etruscus) e il tasso (Meles meles), avvistato il capriolo (Capreolus capreolus).
Dal punto vegetazionale oltre ai sistemi legati ai boschi e alle foreste su menzionate presenti in frammenti più o meno estesi e collegati tra loro si hanno anche presenze ad areali più limitati o stazioni puntuali con presenza soprattutto di vegetazione alofita sia di scogliera, nelle falesie, legata ai sistemi dunali o alle spiagge ciottolose: Calystegia soldanella, Polygonum maritimum, Pancratium maritimum, Typha minima, Salicornia patula, Sagina marittima, Spergularia marina, Crithmum maritimum, Daucus gingidium, Helichrysum italicum, l’Ammophila arenaria subsp. Australis, zigolo delle spiagge (Cyperus capitatus ex C. kalli), ononide screziata (Ononis variegata), logliarello delle spiagge (Cutandia maritima), silene colorata (Silene colorata), erba medica litorale (Medicago littoralis), nappola (Xanthium orientale subsp. italicum), agropiro pungente (Elymus athericus), papavero cornuto e camomilla di mare.

Gli elementi di criticità e di frammentazione principale sono dati prevalentemente dalle infrastrutture lineari, partendo da quelle parallele alla linea di costa, ex-tracciato ferroviario RFI, Statale Adriatica, nuovo tracciato ferroviario, Autostrada A 14, fino al reticolo interno delle provinciali e comunali, oltre anche qui alla linea San Vito-Lanciano della Sangritana nei due percorsi esistenti.
Lo sprawling dell’urbanizzato, in particolare nelle frazioni è causa, congiuntamente alle modalità di conduzione dei fondi agricoli, dell’abbandono da parte di alcune specie della percorrenza di alcune aree marginali in vicinanza soprattutto dei cosiddetti fossi.
E’ in atto una progettualità che partendo dalle aree individuate con valenza maggiore risolva le problematiche di effetto margine e della frammentazione su menzionate agendo in particolare sugli incolti prossimali individuando con successive analisi di dettaglio le direttrici secondarie e gli areali potenziali da recuperare valorizzando anche gli agro-ecosistemi e gli elementi e le unità di paesaggio caratterizzanti.

Aree Protette:
RNR “Ripari di Giobbe”, RNR “Acquabella” (Ortona), RNR “Grotta delle Farfalle” (San Vito-Rocca San Giovanni), RNR “San Giovanni in Venere” (Fossacesia), RNR “Lecceta di Torino di Sangro” (Torino di Sangro), RNR “Punta Aderci” (Vasto), RNR “Marina di Vasto” (Vasto-San Salvo) – Superficie totale Aree Protette (11,4 Km2).

Siti di Interesse Comunitario
IT7140106 Fosso delle Farfalle (San Vito-Rocca San Giovanni), IT7140107 Lecceta litoranea di Torino di Sangro e Foce Fiume Sangro (Fossacesia-Torino di Sangro), IT7140111 Boschi riparali sul Fiume Osento (Torino di Sangro-Casalbordino-Villalfonsina), IT7140108 Punta Aderci (Vasto), IT7140109 Marina di Vasto (Vasto-San Salvo), IT7140127 Fiume Trigno (basso corso- San Salvo)
Superficie Totale Natura 2000 (19,3 Km2).

Inquadramento Normativo

Con la Legge n°344/97 (art. 4, comma 3) la “Costa Teatina” viene inserita (su proposta del Sen. Staniscia) tra le “prioritarie aree di reperimento” previste dalla Legge n°394/91 (lettera l-bis, comma 6, art. 34) e sulle quali si dovevano realizzare Parchi Nazionali.
Successivamente la Legge n°93/2001, all’art.8, comma 3, avvia l’iter di istituzione, ricordando le procedure e le intese richiamando la L.394/91 e fissa in lire 1.000 milioni dal 2001 i limiti massimi di spesa per l’istituzione e il funzionamento.
La Giunta Pace allora al Governo Regionale ricorre alla Corte Costituzionale contro la L.93/01 per farne dichiarare dichiarazione di incostituzionalità e, comunque, per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato.
La Corte Costituzionale con la sentenza n°422/2002 depositata il 18 ottobre 2002 dichiara “non fondata” la richiesta della Regione Abruzzo è ribadisce la legittimità dell’art. 8, comma 3, della legge 23 marzo 2001, n. 93.
Per anni la questione rimane parcheggiata, il Ministero dell’Ambiente non trova l’intesa con la Regione Abruzzo.
Nel 2005 cambia il Governo Regionale e con la dismissione della tratta Adriatica, tra Ortona e Vasto, di RFI si torna a parlare di Costa Teatina, viene fatta una prima proposta dall’Assessore Regionale Franco Caramanico, il 6 settembre 2006 una delegazione abruzzese guidata da Caramanico si incontra con il Direttore del Servizio di Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente e si riavvia l’iter di perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, dopo diversi mesi di confronto con i Comuni, deliberano solo in tre a favore del Parco (Vasto, San Salvo e Francavilla), si approda quindi dopo un confronto di un anno e mezzo con associazioni ed Università, al “Sistema delle Aree Protette della Costa Teatina” con la Legge Regionale n°05/2007 che viene costituito, nelle more della definizione del Parco Nazionale della Costa Teatina.
L’iter del Parco rallenta di nuovo e vista la renitenza dei Comuni la Direzione Regionale competente formula una proposta di perimetrazione e la invia ai Comuni e al Ministero (2008).
A luglio 2008 viene arrestato l’allora Presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, si va verso le elezioni a dicembre 2008 e l’iter si ferma di nuovo.
A fine aprile 2010, nell’anno internazionale della biodiversità, con il Direttore Aldo Cosentino in procinto di andare in pensione, il Ministero dell’Ambiente riprende gli iter dei Parchi sospesi (ne mancano ancora 5 da istituire: Costa Teatina, isola di Pantelleria, Egadi e litorale trapanese, Eolie, Iblei).
Il 10 Maggio 2010, Regione Abruzzo, Provincia di Chieti e Comuni Costieri (Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto e San Salvo) sono convocati a Roma presso il Ministero dell’Ambiente e si riavvia l’iter di istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina e alla Regione Abruzzo viene affidato il compito di riconvocare i Comuni e la Provincia per definire una nuova perimetrazione condivisa entro la fine del 2010.
Il 9 luglio 2010 la Regione Abruzzo convoca i Comuni e la Provincia di Chieti e preso atto della contrarietà alla proposta di perimetrazione elaborata dalla Direzione Regionale Aree Protette e Parchi del 2008, si concorda di lavorare su una ipotesi che preveda 4 zone, anticipando la zonazione nel Decreto Istitutivo e graduando meglio i vincoli in considerazione delle valenze naturalistiche e dell’antropizzazione del territorio. Ogni Comune si prende l’onere di deliberare in merito decidendo se essere favorevole o contrario, definendo anche una perimetrazione per il territorio di competenza da rimandare in Regione Abruzzo per una successiva integrazione e raccordo complessivo delle proposte. Si ipotizza di terminare questa fase per settembre/ottobre.
Dopo diversi incontri di coordinamento la questione resta sospesa, tra agosto e ottobre solo alcuni comuni si muovono e iniziano la discussione e avviano dei percorsi di confronto ed ascolto anche con i cittadini, tra questi Fossacesia, Torino di Sangro e Vasto.
Torino di Sangro delibera in consiglio sulla volontà di dare origine al Parco e di definire una perimetrazione su 4 zone come concordato in Regione, Fossacesia ne discute nel suo Forum Ambiente e approva in Commissione Urbanistica la proposta di perimetrazione su 4 zone, Vasto approva un ordine del giorno e rimanda la discussione della perimetrazione.

Le Quattro Zone
Questa la proposta avanzata dal Comune di Fossacesia presso la Regione Abruzzo:

Zona “A”, Protezione integrale, comprendente tutte le aree di rilevanza naturalistica, ambientali, paesaggistiche, storico-culturali, nonché altre tipologie di vincoli già esistenti, come messe in evidenza dalla Cartografia inviata dalla Regione e citata nelle premesse, nonché tutte le aree che studi e ricerche di Enti, Università ed associazioni hanno evidenziato avere le presenze e/o caratteristiche di cui sopra ;
Zona “B”, Riqualificazione Ambientale, comprendente tutte le zone prossime alle zone A che presentano elementi parzialmente modificati dall’uomo, ma che preservano la possibilità di essere recuperati e valorizzati, in ottica di rete ecologica, al fine di aumentare la qualità ambientale complessiva e ridurre la frammentazione ambientale;

Zona “C”, Riqualificazione Urbanistica/Paesaggistica, comprendente aree urbanizzate ed antropizzate nelle quali è possibile migliorare la qualità paesaggistica e diminuire l’impronta ecologica delle attività umane orientandole verso la sostenibilità;

Zona “D”, Regime ordinario, aree fortemente antropizzate, aree di sviluppo e di espansione.
Di favorire il ripristino delle aree contigue di rilevanza ambientale, al fine di sviluppare una rete ecologica intercomunale.

DIVIETI GENERALI
1. Sono vietate in tutto il territorio del Parco nazionale, fuori dai centri edificati così come individuati nella cartografia allegata, le seguenti attività:
a) la cattura, l'uccisione, il danneggiamento ed il disturbo delle specie animali ad eccezione di quanto eseguito per fini di ricerca e di studio previa autorizzazione dell'Ente parco ai sensi dell'articolo 11, comma 4, legge 6 dicembre 1991, n. 394;
b) la raccolta e il danneggiamento della flora spontanea, del bosco e della macchia mediterranea fatte salve le esigenze connesse con il mantenimento delle attività agricole tradizionali e, previa autorizzazione dell'Ente parco, gli interventi conservativi tendenti a favorire il ripristino delle suddette formazioni vegetali con l'impiego di specie autoctone, gli interventi necessari a prevenire gli incendi e i danni alla pubblica incolumità, gli interventi strettamente necessari a garantire la conservazione del patrimonio archeologico, storico ed architettonico e di quanto eseguito ai fini di ricerca e di studio. Sono consentiti il pascolo e la raccolta dei prodotti del sottobosco, nel rispetto delle vigenti normative, degli usi civici e delle normative locali;
c) l'introduzione in ambiente naturale non recintato di specie vegetali o animali estranee alla flora e alla fauna autoctona;
d) il prelievo di materiali di rilevante interesse geologico e paleontologico, ad eccezione di quello eseguito per fini di ricerca e di studio previa autorizzazione dell'Ente parco;
e) l'apertura e l'esercizio di cave, di miniere e di discariche, nonchè, l'asportazione di minerali;
f) l'introduzione da parte di privati, di armi, esplosivi, qualsiasi mezzo distruttivo o di cattura se non autorizzata, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 21, comma 1, lettera g), della legge n. 157/1992;
g) il campeggio, al di fuori delle aree destinate a tale scopo ed appositamente attrezzate ad eccezione del campeggio temporaneo autorizzato;
h) il sorvolo non autorizzato dalle competenti autorità secondo quanto espressamente definito dalle leggi sulla disciplina del volo e dall'Ente parco per quanto attiene alle necessità di tutela delle aree di cui all'articolo 1;
i) il transito di mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali, vicinali gravate da servitù e fatta eccezione per i mezzi di servizio e per i mezzi accessori all'esercizio delle attività agro-silvo-pastorali;
l) la costruzione nelle zone agricole di qualsiasi tipo di recinzione ad eccezione di quelle necessarie alla sicurezza degli impianti tecnologici e di quelle accessorie alle attività agro-silvo-pastorali, purchè, realizzate utilizzando tipologie e materiali tradizionali delle delimitazioni temporanee a protezione delle attività zootecniche;
m) lo svolgimento di attività pubblicitarie al di fuori dei centri urbani, non autorizzate dall'Ente parco.

DIVIETI IN ZONA A
1. Nelle aree di zona A l'ambiente naturale è conservato nella sua integrità. Pertanto sono vietate tutte le attività che ne determinino in qualsiasi modo l'alterazione e vigono, in particolare, i seguenti ulteriori divieti:
a) l'accesso con veicoli a motore fatti salvi il transito per l'eventuale attività di sorveglianza e di soccorso;
b) l'accesso a piedi al di fuori dei percorsi segnalati;
c) l'attracco dei natanti, fatta eccezione per la eventuale attività di sorveglianza e di soccorso;
d) l'uso di fitofarmaci;
e) la realizzazione di nuovi tracciati stradali e nuove opere di mobilità;
f) la realizzazione di nuovi edifici ed il cambio di destinazione di quelli esistenti;
g) l'apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e scopo, ad esclusione della segnaletica informativa del parco;
h) le opere tecnologiche ad eccezione degli impianti di approvvigionamento idrico di modesta entità ed antincendio, previa autorizzazione dell'Ente parco;
i) il taglio e la manomissione della vegetazione arborea ed arbustiva ad eccezione degli interventi strettamente necessari alla prevenzione degli incendi;
l) la modifica del regime delle acque salvo gli interventi che l'Ente parco riterrà necessari per il contenimento dei fenomeni erosivi.

DIVIETI IN ZONA B
1. Nelle aree di zona B, vigono oltre ai divieti generali di cui all'articolo 3, i seguenti divieti:
a) l'apertura di nuove strade ad eccezione di quelle di servizio per le attività agro-silvo-pastorali tradizionali e la realizzazione di nuove opere di mobilità ad eccezione degli impianti di monorotaia necessari allo svolgimento delle attività agricole, previa autorizzazione dell'Ente parco;
b) la realizzazione di nuovi edifici.

DIVIETI IN ZONA C
1. Nelle aree di zona C, oltre ai divieti generali di cui all'articolo 3, dovranno essere sottoposti ad autorizzazione del futuro Ente Parco i nuovi interventi di rilevante trasformazione del territorio, per i quali, alla data di entrata in vigore delle presenti norme, che avverrà con la pubblicazione del Decreto Istitutivo del Parco, non sia stato effettuato l'inizio dei lavori:
a) le opere di mobilità, ed in particolare i tracciati stradali o modifiche di quelli esistenti, ferrovie, filovie, impianti a fune, monorotaie ed altro;
b) le opere che comportano modifiche del regime delle acque ai fini della sicurezza delle popolazioni;
c) le opere tecnologiche: elettrodotti con esclusione delle opere necessarie all'elettrificazione rurale, gasdotti con esclusione delle reti di distribuzione, derivazione, acquedotti con esclusione delle reti di distribuzione, depuratori, ripetitori, captazioni ed adduzioni idriche;
d) opere di trasformazione e di bonifica agraria;
e) gli impianti per allevamenti ed impianti di stoccaggio agricolo, così come definito dalla normativa vigente nazionale e comunitaria;
f) la realizzazione di nuovi edifici, ed il cambio di destinazione d'uso di quelli esistenti all'interno delle zone territoriali omogenee "E" di cui al decreto ministeriale del 2 aprile 1968, n. 1444, salvi gli adempimenti edilizi effettuati nel rispetto e nei limiti degli strumenti urbanistici vigenti.

La Costituente

Il 28 ottobre 2010 nella Sala Consigliare di Fossacesia 45 persone favorevoli al Parco Nazionale della Costa Teatina (sindaci, assessori e consiglieri comunali, consiglieri regionali, imprenditori turistici, associazioni di categoria, sindacati, ricercatori universitari, cooperative giovanili, giornalisti, associazioni ambientaliste e culturali) sottoscrivono un documento su 10 punti e nasce la Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina con l’obiettivo di arrivare all’istituzione del Parco poiché lo si vede come modello per uscire dalla crisi e ridare un futuro ed un benessere durevole a questo territorio.

Il Documento
Noi sottoscritti cittadini, amministratori, imprenditori, rappresentanti di categoria, sindacalisti, ambientalisti preso atto della crisi economico, sociale ed ambientale che stiamo vivendo, consapevoli della necessità di pensare (attuare/sviluppare/porre in essere) un nuovo modello di produrre, consumare e vivere insieme nella diversità e nel rispetto reciproco che conduca il nostro territorio verso un BENESSERE DUREVOLE che restituisca dignità al lavoro, diritti alle persone (cittadini/lavoratori), valore ai luoghi, alle risorse naturali, paesaggistiche, storiche e culturali, creando competitività per le imprese produttive restituendo un futuro alla nostra Comunità,

VogliAmo il Parco (Nazionale della Costa Teatina) per

1. Cambiare il modo di produrre energia, riducendo il consumo energetico ed avviando la transizione per abbandonare le fonti fossili, aumentando l’efficienza energetica (nell’impresa, nel pubblico, nelle abitazioni private), la produzione di energia da fonti rinnovabili, sviluppando la tecnologia per le rinnovabili e per l’efficienza ecologica.

2. Ripensare il modo di spostare merci e persone verso un sistema di trasporti intermodale, integrato e sostenibile per gli ecosistemi naturali e per l’ambiente, migliorando la mobilità lenta, l’accessibilità il trasporto su rotaia delle merci e delle persone, diminuendo la frammentazione ecologica.

3. Preservare le specie animali, vegetali, gli habitat e la loro funzionalità ecologica (e la biodiversità in generale), conservando e ripristinando i “servizi ecosistemici” che la Natura fornisce all’uomo gratuitamente (es. fotosintesi, autodepurazione, regimazione delle piene, stabilizzazione “prevenzione frane”, erosione costiera e spondale per i fiumi, principi attivi dei farmaci).

4. Migliorare la salute umana (qualità dell’aria, dell’acqua, del cibo).

5. Bloccare il consumo di suolo, l’urbanizzazione e l’antropizzazione che gli strumenti ordinari della pianificazione territoriale non riescono a bloccare.

6. Difendere e valorizzare il nostro Patrimonio Storico e fare Cultura.

7. Valorizzare l’agricoltura” ridandogli un ruolo e un futuro, lavorando verso la multifunzionalità, la qualità, (l’aumento/aumentando del/il valore aggiunto ai prodotti della terra), la “filiera corta”.

8. Sviluppare il Turismo Verde (Natura/Ecoturismo), il Turismo Enogastronomico, il Turismo dello sport e le attività commerciali e di servizi ad esse legate destagionalizzando e allungando la stagione degli arrivi creando nuova occupazione.

9. Valorizzare i saperi diffusi e recuperare le tradizioni (culturali/popolari contadine e marinare) per ri-costruire e tornare ad essere una Comunità vera.

10. Promuovere e Programmare, insieme, il nostro territorio come Sistema in Europa e nel Mondo intercettando in modo prioritario le risorse europee destinate agli stati membri per tornare competitivi e raggiungere non la crescita e lo sviluppo ma livelli di benessere durevoli.
Consapevoli di queste necessità e della impossibilità di perdere altro tempo diamo vita alla COSTITUENTE PER IL PARCO NAZIONALE DELLA COSTA TEATINA

Prime adesioni:
Maria Rita D’ORSOGNA, ricercatrice abruzzese;
Angelo STANISCIA, “papà” del Parco Nazionale della Costa Teatina
Fausto STANTE, Sindaco di Fossacesia; Domenicantonio PACE, Sindaco di Torino di Sangro;
Andrea Rosario NATALE, Assessore all’Ambiente, Comune di Fossacesia; Fabrizio D’AMARIO, Assessore Politiche Sociali, Comune di Fossacesia;
Alba BRIGHELLA, Vice-Sindaco Comune di Mozzagrogna; Sergio TORTELLA, Assessore all’Ambiente, Comune di Torino di Sangro;
Anna SURIANI, Assessore all'Ambiente, Comune di Vasto; Marco MARRA, Assessore Politiche Sociali Comune di Vasto;
Lara POLSONI, Consigliere Comunale Fossacesia; Raffaele TIRO, Consigliere Comunale Rocca San Giovanni;
Fabio SMARGIASSI, Consigliere Comunale Vasto; Tommaso PAGLIANI, DSA - Consorzio Mario Negri Sud;
Riccardo MANCINONE, Soc. Coop. Terracoste; Tony DI MONTE, Camping Sangro;
Renato DI NICOLA, Abruzzo Social Forum; Ines PALENA, Presidente WWF "Costa Teatina e Zona Frentana";
Fabrizia ARDUINI, Coordinamento per la Tutela della Costa Teatina;
Michele MARCHIOLI, Ada SINIMBERGHI, CGIL Chieti;
Lino SALVATORELLI, ARCI Comitato Provinciale Chieti; Francesca CIANCI, ARCI Circolo di Vasto-San Salvo; Paola NATALE, ARCI Circolo Basso Sangro;
Luciano DI TIZIO, Società Herpetologica Italiana, Sezione Abruzzo e Molise; Stefano DE RITIS, Stazione Ornitologica Abruzzese;
Emilio Pio CARAVAGGIO, Sos Costa dei Trabocchi; Mauro MARRONE, Pro Loco di Fossacesia Marina;
Orlando VOLPE, Nuovo Senso Civico; Sandro CIANCI, Piccolo Teatro del ME-TI
Roberto NARDONE, Csa Arrembaggio San Vito; Alessio DI FLORIO, PeaceLink; Roberto PAOLINI, CambiAMO Fossacesia;
Maurizio ACERBO, Consigliere Regionale;
Walter CAPORALE, Consigliere Regionale;
Franco CARAMANICO, Consigliere Regionale;
Alex CAPORALE, già Consigliere Provinciale di Chieti; Maria Lucia SANTARELLI, Animalista;
Barbara ANTONUCCI, Avvocato; Claudio ALLEGRINO, Coordinatore Provinciale Guardie WWF
Antonio CECERE; Mario CAMILLI; Carmine TOMEO,
Ivana SILVERI; Maria Laura PIERINI;
Mariella IANERI; Maria CELENZA.

L’Azione propositiva
La Costituente si prefigge di elaborare su basi scientifiche e tecniche, acquisite le cartografie regionali del Piano Paesistico Regionale, i Piani Regolatori Generali dei Comuni e gli studi realizzati dalle Università d’Abruzzo e dalle associazioni, una proposta organica che comprenda tutti i Comuni della cosiddetta Costa Teatina definendo la perimetrazione del Parco Nazionale.
La Proposta suddivisa su base comunale sarà presentata nei Consigli Comunali compresi nel perimetro per farli esprimere in merito arrivando ad una definizione condivisa della perimetrazione per ogni singolo Comune.
Contestualmente saranno organizzati momenti di dibattito, confronto, sensibilizzazione sul modello “Parco Nazionale”, di chiarimento e dibattito sui dubbi e i “falsi miti negativi” e di approfondimento sulla Proposta Complessiva di Perimetrazione che sarà supportata da una petizione.

Per adesioni: costituente.costa.teatina@gmail.com o via fax 0872.622237 (Comune di Fossacesia)

20, 21 e 22 Novembre, torna la Festa dell'Albero


Nel 2010,anno della biodiversità, coerentemente con l’impegno fin qui profuso per il riconoscimento della Riserva Naturale Regionale “San Giovanni in Venere” e per far nascere il Parco Nazionale della Costa Teatina l’amministrazione comunale di Fossacesia festeggia la seconda edizione della Festa dell’Albero 2010, un albero per ogni nuovo nato.

“Il nostro legame con la Terra che viviamo è indissolubile e a volte nell’era ipertecnologica che viviamo ce ne dimentichiamo – continua Natale – affermiamo con questa festa, che può essere visto come rito di riconciliazione, l’importanza degli alberi, della tutela della biodiversità e diamo ai nuovi genitori il compito di essere custodi della Natura per dare un futuro ai loro figli”.
L’iniziativa mira anche a ricordare alle istituzioni il rispetto della legge n.113 del 29 gennaio 1992 che obbliga i Comuni a piantumare un albero per ogni neonato (cosiddetta “legge Rutelli”).
“Dopo la piantumazione del Fosso di San Giovanni in Venere, l’anno scorso, continuiamo, in ottica di potenziamento e valorizzazione anche delle connessioni ecologiche e con il miglioramento della qualità ambientale dei frammenti, con Fonte Santa Lucia e Villa Scorsiosa per far vedere che non è necessario fare grandi distanze per “scoprire” e godere della Natura – aggiunge Natale - spesso vicino a casa ci sono cose che non sapevamo ci fossero, piccoli tesori dal grande valore che una volta conosciuti impariamo ad apprezzare e comprendiamo la necessità di tutelarli”.

Il programma:
Sabato 20 novembre, ore 10.30 presso Fonte Santa Lucia (Fossacesia) e Domenica 21, ore 10.30 presso il parcheggio del Campo sportivo di Villa Scorciosa, dopo i saluti del sindaco e la benedizione del parroco agli alberelli, ci sarà la loro messa a dimora.
Sempre Domenica 21 novembre, presso il Centro Diurno Minori, dalle 15.30 in poi si svolgerà la seconda edizione del concorso “Disegna e colora, il mio amico albero”, saranno premiati durante la manifestazione i partecipanti alla I edizione del Concorso.

lunedì 15 novembre 2010

Rifiuti, l'Assessore Natale risponde alla minoranza (#2)

Sono tre le questioni tralasciate dalla minoranza consiliare nella lettura dei dati forniti al Comune da parte del Settore Ambiente della Provincia di Chieti, in merito alla raccolta differenziata dei rifiuti per l’anno 2009: l’impianto Civeta andato in crisi e nel quale per mesi non è stato possibile conferire l’organico; la scelta di non raccattare le potature e il verde solo per aumentare la quantità di organico da smaltire (come fatto nel recente passato); l’impossibilità di spendere somme aggiuntive per potenziare ed integrare le carenze del servizio di smaltimento dei rifiuti.
«Mi spiace dover replicare nuovamente alle considerazioni della minoranza, che già quest’estate aveva tirato fuori quest’argomento», esordisce l’assessore all’Ambiente, Andrea Natale, «evidentemente si vogliono strumentalizzare le difficoltà raccontando verità parziali e utilizzando i numeri a supporto di una tesi. Anche sui dati potremmo discuterne poiché all’Ufficio Tecnico non risulta questo 40.3%. Il problema non si risolve semplicemente aumentando i cassonetti stradali, come sostiene la minoranza. Nei momenti di difficoltà, quando si potenziavano i cassonetti, si invitava di fatto a non fare la differenziata. E le difficoltà si superavano sborsando qualcosa in più. Ma», sottolinea Natale, «come si può pensare di potenziare un servizio quando non si può incrementare la spesa corrente? Il patto di stabilità ci ha impedito di aumentare la spesa non solo per i rifiuti, ma anche per altri settori. Non solo non è stato possibile spendere di più: per il rispetto del Patto abbiamo dovuto diminuire le spese e di conseguenza tutti i servizi ne hanno risentito».
«Nonostante la non felice situazione economica – continua Natale - siamo riusciti ad aggiungere il recupero degli olii vegetali alimentari esausti e abbiamo finalmente messo i contenitori per la differenziata anche in spiaggia (cosa che nonostante le tanto decantate bandiere blu non era stato ancora fatto).
Natale ricorda inoltre le lacune del servizio durante la precedente amministrazione: «Fu la giunta Di Giuseppantonio ad affidare la rivisitazione delle modalità del sistema e i tecnici incaricati ci hanno indicato le difficoltà e le carenze del precedente servizio di smaltimento rifiuti. Quindi, o i tecnici mentono e non era necessario affidare loro la revisione del sistema o qualcuno non dice la verità sulla “perfezione” del sistema e di come si faceva ad ottenere quei dati di differenziata. Reimpostare un sistema richiede tempo e non è facile quando le fondamenta non sono solide».
«Chiedo – continua Natale – come mai in questi 16 mesi, visto l’impegno che si dice sia stato profuso dalla precedente Amministrazione per formazione e comunicazione ambientale, non avendo cambiato noi il sistema di raccolta come mai ci sia stato il calo? Se i meccanismi della differenziata erano entrati nel sapere e nelle pratiche quotidiane dei miei concittadini non ci sarebbe dovuto essere il calo. Devo pensare che la formazione/comunicazione fatta non è stata efficace? Che il sistema attuale presenta delle carenze strutturali? O cosa? ».
Sul bando di gara per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, l’assessore precisa: «Le buste sono state aperte per verificare la validità delle offerte. Non c’è alcun mistero sulla procedura di affidamento, in particolare da parte mia c’è sempre stata la massima disponibilità. Non c’è nessun problema a fornire alla minoranza gli aggiornamenti che chiederà, anche al di fuori del consiglio comunale, magari all’interno del Forum Ambiente o nei modi e nelle forme che in altri ambiti sono stati utilizzati, come per la perimetrazione del Parco, impostando il rapporto sulla collaborazione. L’impegno dell’amministrazione Stante in campo rifiuti», conclude Natale, «è di progettare, insieme agli altri Comuni dell’Unione, una struttura intercomunale che possa renderci indipendenti e spendere meno mettendoci al riparo da eventuali altre chiusure di Civeta o degli altri due centri per l’organico in Abruzzo. Se andassero in crisi questi impianti, la differenziata andrebbe in discarica. Questo fa comodo ai pochi che fanno i soldi in base ai quintali di rifiuti che si conferiscono e che vogliono gli inceneritori/termovalorizzatori».
«Tutte le cose che ho detto sono supportate da delibere e documenti accessibili ai consiglieri di minoranza e ai giornalisti che vorranno approfondire la questione. Resto a disposizione per un confronto con la minoranza davanti a giornalisti e cittadini».

mercoledì 10 novembre 2010

Assemblea Pubblica sul Bilancio partecipato





La cittadinanza è invitata a partecipare all'Assemblea Pubblica sul Bilancio Partecipativo, che si terrà Sabato 13 Novembre p.v. alle ore 17,30 presso il Teatro Comunale di Fossacesia.
Programma:
- Strumenti e politiche di democrazia partecipativa a Fossacesia(Fausto Stante - Sindaco di Fossacesia);
- Il bilancio partecipato negli altri Comuni: l’esperienza di Grottammare (Pier Paolo Fanesi – Comune di Grottammare);
- Resoconto delle proposte dei cittadini pervenute attraverso le schede di rilevazione preliminare presso il Comune di Fossacesia ed esaminate dall’Amministrazione (Lara Polsoni, Consigliere Comunale e Capogruppo di maggioranza - Fossacesia);
- Eventuale integrazione delle proposte anche mediante la formazione di gruppi di lavoro;
- Riepilogo delle modalità di voto;
- Calendarizzazione delle restanti fasi del progetto.

giovedì 28 ottobre 2010

DKm0: Narrare le lotte e le alternative


Vi aspettiamo domenica 31 Ottobre nella sede di Abruzzo Social Fourm - Via Roma angolo Via Manzoni San Giovanni Teatino (CH)

Moderatore: Christian Cicala (A.S.F. - Arci Prov. Chieti)

PROGRAMMA
Prima parte:
- Olimpia Gobbi (“Ass. Luoghi Comuni”)
- Andrea Morniroli (Cantieri Sociali di Napoli):
“DemKm0”: verso l'Assemblea Nazionale di Grottammare 6 -7 novembre
seconda parte:
- Andrea Natale (Assessore Comune di Fossacesia)- Forum Ambiente, Paesaggio e Benessere Durevole: la Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina
- Corrado Di Sante ( Forum Acqua A.S.F.) Campagna Salva l’acqua e referendum: costruzione della democrazia partecipata nella lotta e nella proposta.
-Renato di Nicola (Abruzzo Social Forum) : la devastazione territoriale da Bussi al sistema dell’emergenza ambientale come gestione quotidiana del territorio.
- Fabrizia Arduini (Wwf zona frentana Costa teatina): L'Abruzzo che dice No al petrolio
- Riccardo Verrocchi (Sulmona Left): “Radio R-Esist”: la web-radio di Sulmona;
- Angelo D'Alonso (Coop. Il Mandorlo – Pescara): l'esperienza della bottega equo solidale e del G.a.s. nell'area metropolitana
Dibattito e conclusioni
A seguire ore 19.00 Aperitivo Equo solidale
Info Tel. 347.9365368 - www.abruzzosocialforum.org

mercoledì 27 ottobre 2010

Nasce la Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina

Oggi a Fossacesia nasce la Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina. Istituito con la legge n.93 del 2001, il Parco è rimasto un “sogno sulla carta” perché non ha mai trovato le gambe su cui camminare, i cuori e le volontà degli amministratori e dei cittadini per far sì che diventasse realtà. Il passo avanti verso il Parco oggi è la nascita della Costituente.
«Oggi la Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina nasce per non perdere questa occasione che l’allora senatore Staniscia, in modo molto più lungimirante di chi l’ha seguito, ha voluto regalare al nostro territorio», dichiara l’assessore all’Ambiente, Andrea Natale, «nasce dalla consapevolezza di amministratori, cittadini, imprenditori, associazioni che vivono questo territorio bellissimo e ricco di storia, natura e tradizioni che vedono nel modello Parco una via per uscire dalla crisi».
Il Parco è la strada per valorizzare il patrimonio storico e fare cultura, per sviluppare il Turismo Verde, e le attività commerciali e i servizi ad esso connessi, e bloccare la perdita di biodiversità.
«Elaboreremo una proposta», continua Natale, «che sarà presentata in ogni Comune da consiglieri, assessori, sindaci o dai cittadini per portare in discussione nei Consigli Comunali la nostra idea di Parco che non impedisce nulla e favorisce il perseguimento di un benessere durevole. Avvieremo contestualmente una campagna di raccolta firme pro-Parco e un calendario di incontri-dibattiti per sensibilizzare, informare e confrontarsi. Vogliamo che i Comuni decidano se stare dentro o fuori dal Parco».
«Non possiamo perdere altro tempo, altra biodiversità, altri soldi», aggiunge infine, «il ministro Stefania Prestigiacomo, venerdì scorso in audizione al Senato, ha ribadito la volontà di istituire il Parco, confermando anche lo stanziamento di 500mila euro. VogliAmo il Parco e da oggi lo inizieremo a costruire».

Fossacesia, 28 ottobre 2010
Prime adesioni:
Maria Rita D’Orsogna, ricercatrice abruzzese;
Fausto Stante, Sindaco di Fossacesia;
Domenicantonio Pace, Sindaco di Torino di Sangro;
Andrea Rosario Natale, Assessore all’Ambiente, Comune di Fossacesia;
Fabrizio D’Amrio, Assessore Politiche Sociali, Comune di Fossacesia;
Alba Brighella, Vice-Sindaco Comune di Mozzagrogna;
Sergio Tortella, Assessore all’Ambiente, Comune di Torino di Sangro;
Anna Suriani, Assessore all'Ambiente, Comune di Vasto;
Marco Marra, Assessore Politiche Sociali Comune di Vasto;
Lara Polsoni, Consigliere Comunale Fossacesia;
Raffaele Tiro, Consigliere Comunale Rocca San Giovanni;
Tommaso Pagliani, DSA - Consorzio Mario Negri Sud;
Riccardo Mancinone, Soc. Coop. Terracoste;
Tony Di Monte, Camping Sangro;
Renato Di Nicola, Abruzzo Social Forum;
Ines Palena, Presidente WWF "Costa Teatina e Zona Frentana";
Fabrizia Arduini, Coordinamento per la Tutela della Costa Teatina;
Lino Salvatorelli, ARCI Comitato Provinciale Chieti;
Michele Marchiali, Ada Sinimberghi, CGIL Chieti;
Luciano Di Tizio, Società Herpetologica Italiana, Sezione Abruzzo e Molise;
Emilio Pio Caravaggio, Sos Costa dei Trabocchi;
Mauro Marrone, Pro Loco di Fossacesia Marina;
Orlando Volpe, Nuovo Senso Civico;
Roberto Nardone, Csa Arrembaggio San Vito
Alessio Di Florio, PeaceLink;
Maurizio Acerbo, Consigliere Regionale;
Walter Caporale, Consigliere Regionale;
Franco Caramanico, Consigliere Regionale;
Alex Caporale, già Consigliere Provinciale di Chieti;
Barbara Antonucci, Avvocato;
Carmine Tomeo,
Claudio Allegrino,
Antonio Cecere;
Mario Camilli;
Mariella Ianeri;
Maria Celenza;
Paola Natale;
Ivana Silveri;
Maria Laura Pierini

mercoledì 20 ottobre 2010

VERSO LA COSTITUENTE PER IL PARCO NAZIONALE DELLA COSTA TEATINA


Domenica scorsa si è conclusa la tre giorni organizzata per discutere di Forum&Parco e dal lavoro è emersa una bozza di documento e una linea di condotta per il futuro del nostro impegno.

L'idea emersa è di fare presto.

Non possiamo più perdere altro tempo.

Tutti coloro che VOGLIONO il PARCO e sono convinti che il Parco Nazionale può essere, o meglio E', la via di uscita dalla CRISI che viviamo oggi per dare un FUTURO al NOSTRO TERRITORIO, DEVE IMPEGNARSI OGGI e DEVE PRODURRE FATTI.

Gli amministratori comunali, gli imprenditori, i cittadini che vivono questo territorio escano allo scoperto e dicano come la pensano.

Se sono favorevoli al Parco si espongano pubblicamente e si attivino per FARE, dando luogo a FATTI, DELIBERE e ATTI CONCRETI.

Se sono contrari al Parco dicano perchè e si confrontino con gli altri, lo dicano chiaramente e producano anche li FATTI e DELIBERINO CONTRO IL PARCO dicendo ai loro cittadini, al Ministero e alla Regione Abruzzo che sono contrari.

Se hanno dei dubbi si confrontino con noi che abbiamo chiara la strada, si confrontino con i loro tecnici di fiducia e poi prendano una scelta: a FAVORE o CONTRO.

BASTA FARE MELINA! BASTA PERDERE TEMPO!

Stiamo perdendo una occassione irripetibile!

Non dobbiamo FARE il PARCO SU TUTTI E NOVE I COMUNI DELLA COSTA TEATINA, NON POSSIAMO OBBLIGARE NESSUNO.

FACCIAMO IL PARCO CON CHI LO VUOLE!

Raggiungiamo la massa critica minima necessaria per dare un senso al PARCO e andiamo AVANTI CON CHI CI STA!

Gli altri che rimarranno fuori se ne accorgeranno dopo quando il Parco inizierà a dare i suoi effetti benefici sulle attività economiche e sulla qualità della vita dei COMUNI LUNGIMIRANTI che OGGI sapranno FARE la SCELTA GIUSTA!

Il 28 ottobre nascerà la COSTITUENTE PER IL PARCO NAZIONALE DELLA COSTA TEATINA!



Mandate adesioni, emendamenti e proposte di integrazioni a assessorenatale@comune.fossacesia.it ENTRO IL 26 OTTOBRE 2010.

La Bozza di lavoro emersa (EMENDABILE) è la seguente



VogliAMO il PARCO NAZIONALE DELLA COSTA TEATINA



Noi sottoscritti cittadini, amministratori, imprenditori, rappresentanti di categoria, sindacalisti, ambientalisti,…………

preso atto della crisi economico, sociale ed ambientale che stiamo vivendo, consapevoli della necessità di pensare (attuare/sviluppare/porre in essere) un nuovo modello di produrre, consumare e vivere insieme nella diversità e nel rispetto reciproco, che conduca il nostro territorio verso un BENESSERE DUREVOLE, che restituisca dignità al lavoro, diritti alle persone (cittadini/lavoratori), valore ai luoghi, alle risorse naturali, paesaggistiche, storiche e culturali, creando competitività per le imprese produttive restituendo un futuro alla nostra Comunità



VogliAmo il Parco (Nazionale della Costa Teatina) per …………..



1. Cambiare il modo di produrre e consumare energia ed avviare la transizione per abbandonare le fonti fossili, aumentando l’efficienza energetica (nell’impresa, nel pubblico, nelle abitazioni private), la produzione di energia da fonti rinnovabili, sviluppando la tecnologia per le rinnovabili e per l’efficienza ecologica.
2. Ripensare il modo di spostare merci e persone verso un sistema di trasporti intermodale, integrato e sostenibile per gli ecosistemi naturali e per l’ambiente, migliorando la mobilità lenta, l’accessibilità il trasporto su rotaia delle merci e delle persone, diminuendo la frammentazione ecologica.
3. Preservare le specie animali, vegetali, gli habitat e la loro funzionalità ecologica (e la biodiversità in generale), conservando e ripristinando i “servizi ecosistemici” che la Natura fornisce all’uomo gratuitamente (es. fotosintesi, autodepurazione, regimazione delle piene, stabilizzazione “prevenzione frane”, erosione costiera e spondale per i fiumi, principi attivi usati nei farmaci).
4. Migliorare la salute umana (qualità dell’aria, dell’acqua, del cibo).
5. Bloccare il consumo di suolo, l’urbanizzazione e l’antropizzazione che gli strumenti ordinari della pianificazione territoriale non riescono a bloccare.
6. Difendere e valorizzare il nostro Patrimonio Storico e fare Cultura.
7. Valorizzare l’agricoltura verso la multifunzionalità, la qualità, (l’aumento/aumentando del/il valore aggiunto ai prodotti della terra) ridandogli un ruolo e un futuro.
8. Sviluppare il Turismo Verde (Natura/Ecoturismo), il Turismo Enogastronomico, il Turismo dello sport e le attività commerciali e di servizi ad esse legate destagionalizzando e allungando la stagione degli arrivi creando nuova occupazione.
9. Valorizzare i saperi diffusi e recuperare le tradizioni (culturali/popolari contadine e marinare) per ri-costruire e tornare ad essere una Comunità vera.
10. Promuovere e Programmare, insieme, il nostro territorio come Sistema in Europa e nel Mondo intercettando in modo prioritario le risorse europee destinate agli stati membri per tornare competitivi e raggiungere non la crescita e lo sviluppo ma livelli di benessere durevoli.

Consapevoli di queste necessità e della impossibilità di perdere altro tempo diamo vita alla Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina

martedì 5 ottobre 2010

Verso il Forum Ambiente, Paesaggio e Benessere Durevole


Una “tre giorni” per presentare il Forum Ambiente, Paesaggio e Benessere Durevole e la perimetrazione elaborata per il Parco nazionale della Costa Teatina per il territorio di Fossacesia. E’ quella che si svolgerà giovedì 14, sabato 16 e domenica 17, per illustrare lo strumento di partecipazione di cui l’amministrazione comunale si è dotata.
“L’occasione servirà a prendere in esame il motivo della necessità di ri-pensare il modello economico-produttivo attuale, che è stato bocciato dalla crisi economico-sociale-ambientale che stiamo vivendo, adottando come obiettivo non lo sviluppo ma bensì un benessere durevole”, spiega l’assessore all’Ambiente, Andrea Natale, “siamo convinti, e stiamo coinvolgendo tutti -cittadini, associazioni di categoria, sindacati- che le assemblee, premessa del Forum Ambiente, devono essere il luogo dove si capisce quale futuro vogliamo e che se vogliamo un futuro c’è solo una strada che può assicurarcelo: il Parco. Per far questo è importante che si costituisca un coordinamento degli enti locali per il Parco. Se i Comuni sono veramente favorevoli facciano le perimetrazioni, oppure se hanno dei dubbi chiedano a chi possa dare loro risposte, diamoci delle scadenze strette e rispettiamole”.
Fossacesia ha una Riserva Regionale a tutti gli effetti, quella di San Giovanni in Venere, che si estende per 58 ettari ed è stata istituita con la legge regionale n°05/07. Se ne discuterà nel primo incontro di giovedì 14, alle 20,30 nel teatro comunale, con l’architetto Fabio Vallarola, Amp “Torre Cerrano”. “Sappiamo che i soldi non ci sono”, dice l’assessore Natale, “ma essere Riserva, Area Protetta Regionale ti permette di entrare in progetti regionali e di più ampio respiro e a livello turistico indubbiamente è un ulteriore richiamo per un luogo che ha una valenza storica, culturale, paesaggistica e naturale indiscutibile. Avere i vincoli e non vedersi riconosciute le altre possibilità, non essere considerati “Riserva Regionale”, non è giusto”.
Sabato 16, nel teatro comunale, e domenica 17, nella sede della Pro Loco di Fossacesia Marina (in entrambi i casi alle 17,30), ci sarà la presentazione del Forum Ambiente e della perimetrazione del Parco nazionale della Costa Teatina.
Per adesioni e informazioni: info@comune.fossacesia.ch.it - www.fossacesia.org. – tel. 0872.622242 – fax 0872.622237.

giovedì 30 settembre 2010

Approvati i regolamenti Comunali su Bilancio partecipativo e Forum Ambiente, Paesaggio e Benessere durevole

“E’ un traguardo che ha grande importanza è rappresenta l’avvio di un processo per allargare la partecipazione e ridare significato alla parola Politica – afferma il Sindaco Fausto Stante”.

Si tratta di un processo di rinnovamento iniziato ormai da quasi un decennio, portato all’attenzione di tutto il mondo a partire dalla carta del nuovo municipio di Porto Alegre presentata nel corso del Forum Sociale Mondiale e proseguito anche nel nostro Paese attraverso la costituzione di una Rete cui aderiscono amministratori ed associazioni, scambiandosi esperienze e documenti, condividendo i successi ma anche gli errori.

“Le varie forme di democrazia partecipativa istituite dalle amministrazioni pubbliche, nel nostro caso il bilancio partecipativo e il Forum ambiente, paesaggio e benessere durevole – aggiunge il Capogruppo, con delega alla Partecipazione Attiva, Lara Polsoni - sono tuttavia i mezzi, non il fine: esse non possono rappresentare, e non rappresenteranno un traguardo per noi. Finché non ci accorgeremo che nella gente che incontriamo per strada è davvero cambiato il modo di sentire e pensare la propria appartenenza a questa comunità - continua Polsoni - dovremmo andare avanti Abbiamo intenzione di avviare un percorso innanzitutto educativo, che porti le famiglie ad una maggiore consapevolezza delle abitudini da cambiare per gestire al meglio i beni comuni. Tutti saranno chiamati in causa – conclude Polsoni - tutti saranno chiamati a ripensare anche il rapporto che fino a ieri potevano avere con coloro ai quali avevano dato mandato di governare esprimendo un voto”.

“Abbiamo creato la macchina – dice l’Assessore all’Ambiente Natale – il motore dobbiamo essere noi (amministratori, funzionari e dipendenti comunali, associazioni, imprenditori e cittadini), ma soprattutto dobbiamo essere capaci di mettere nel motore la benzina giusta: le idee, le proposte, la passione, per tornare una vera Comunità che progetta insieme il suo Futuro per un Benessere Durevole. Il primo banco di prova su cui ci misureremo sarà proprio il Parco Nazionale della Costa Teatina. L’impegno e la speranza – chiosa Natale – e di non restare i soli ma di contagiare anche gli altri Comuni e di dare un modello da chiedere e reclamare a tutti i cittadini Abruzzesi”.

Partirà una campagna informativa con manifesti e su internet oltre a diversi incontri per sviluppare e dare attuazione ai due strumenti istituiti. Per il Bilancio Partecipativo è già in atto la rilevazione ed è possibile scaricare il modulo sul sito del Comune o direttamente presso gli uffici comunali o tramite i consiglieri ed assessori comunali. Per maggiori informazioni sarà possibile trovare notizie sul sito internet www.comune.fossacesia.ch.it o direttamente chiamando in Comune 0872.62221.

domenica 26 settembre 2010

La Biblioteca Comunale vi aspetta


A brevissimo sarà attivo anche il servizio di connessione wi-fi gratuita.
La biblioteca è un luogo da vivere, un luogo dove scambiarsi idee, dove si può trovare la giusta concentrazione per lo studio o anche semplicemente per tuffarsi nel piacere della letteratura. Un luogo dove incontrare persone che condividono le nostre stesse passioni.
Anche se il patrimonio librario a disposizione non è aggiornatissimo e la catalogazione è appena agli inizi, anche se abbiamo incontrato mille difficoltà per reperire le risorse necessarie a garantire le 18 ore settimanali di apertura (grazie al contributo determinante dei volontari dell'ARCI), noi continueremo a mettercela tutta perché Fossacesia abbia la biblioteca che sogniamo.
Ma dare concretezza a questo sogno dipende anche da voi. Fate sentire che ci siete, venite a trascorrere un pomeriggio di studio, a prendere un libro in prestito o semplicemente a raccontare come vorreste che funzionasse questo servizio.
La biblioteca è innanzitutto vostra, fateci capire quanto ci tenete.

giovedì 23 settembre 2010

Un gesto concreto per stimolare la Comunità - 25 e 26 settembre “Puliamo il Mondo” a Fossacesia



“Sacchi, guanti, rastrelli e tanta buona volontà – esordisce Giovanni Carbonetti, responsabile del Circolo Legambiente del Vastese. Questi sono i tradizionali ingredienti di Puliamo il Mondo, la versione italiana del più grande evento di volontariato ambientale nel mondo, Clean Up the World, che torna anche quest’anno dal 24 al 26 settembre – continua Carbonetti - in Italia organizzata da Legambiente in collaborazione con la Rai e che vede l’adesione di tanti comuni tra i quali Fossacesia”.
“Sabato 25 alle 15.30 ci troveremo nel Parcheggio antistante il Porto Turistico “Marina del Sole” – annuncia l’Assessore all’Ambiente, Andrea Natale – per pulire la Foce del Sangro, insieme alla Pro-Loco di Fossacesia Marina e alla Protezione Civile. Domenica 26 alle 11 ci saremo a Villa Scorciosa per intervenire sul Fosso Carburo con il contributo del Centro Diurno Minori e gli scorciosani di buona volontà”.
“Questi luoghi sono vittime dell’ignoranza e della irresponsabilità – continua Natale – l’impegno di un giorno non risolve i problemi e siamo consapevoli che le politiche da porre in essere sono altre. Ma quello di “Puliamo il Mondo” è un gesto concreto che serve per stimolare la Comunità e riportare l’attenzione sul rispetto dell’ambiente e della Biodiversità”.
“Il fiume Sangro è continuamente aggredito. – afferma Natale – Noi pensiamo che i fiumi devono essere rispettati e si debba puntare su ripristino della funzionalità naturale e sulla bonifica delle aree, con il rispetto del Deflusso Minimo Vitale, lo faremo presente nelle sedi opportune per quel che riguarda il Piano di tutela delle Acque e lo stesso Master Plan del Sangro. Non a caso abbiamo scelto la Foce del Sangro che porta i segni evidenti della “non pianificazione e della miopia della politica”, da qui ripartiamo e poniamo con fermezza la questione per riuscire ad avere le mitigazioni ambientali legate alla costruzione del Porto Turistico”.

giovedì 2 settembre 2010

Tutelare i fiumi e investire nella loro ri-naturalizzazione per migliorare qualità delle acque di balneazione, combattere l’erosione e potenziare il e

[comunicato stampa]
“Le conseguenze della cattiva gestione del territorio li viviamo soprattutto noi Comuni Costieri – inizia l’Assessore all’Ambiente, Andrea Natale – spesso ci si accorge dei problemi e non si vogliono trattare le cause. In Natura tutto è legato e l’approccio deve essere olistico, integrato e coordinato tra i vari enti, ma questo non avviene e i Comuni quasi sempre sono lasciati da soli a supplire alle inadempienze, alla superficialità, alla non volontà di agire seguendo i ritmi e il funzionamento della Natura”.
“Concretamente parlo della qualità delle acque di balneazione, i fenomeni di acqua sporca dovuti alle alghe, dell’erosione costiera, delle alluvioni ad ogni piena dei fiumi, alla perdita di fertilità dei campi per ingressione del cuneo salino - continua Natale - Noi Comuni veniamo spesso individuati, da vari soggetti, come la pietra dello scandalo, ma da soli, ribadisco, questi sono problemi che noi non possiamo risolvere”.
“Ringrazio chi si è accorto che all’incontro in Regione per discutere di un Piano Regionale importante, il Piano di Tutela delle Acque (che dovrebbe recepire alcune direttive comunitarie importanti) eravamo l’unico Comune costiero presente e abbiamo posto queste problematiche con forza – afferma Natale”.
“Se c’è l’erosione delle spiagge è perché non arrivano più gli apporti di sabbia e argilla che prima i fiumi portavano al mare. Non arrivano perché ci sono le dighe che li trattengono e ditte che li estraggono dai fiumi. Loro guadagnano e noi paghiamo, come cittadini abruzzesi, quasi 500 € all’anno per ripascere le coste. Vi sembra giusto? – chiede Natale - Stesso discorso vale per la quantità di acqua rilasciata dagli sbarramenti (per uso irriguo e/o per produrre energia) viene rilasciata non in continuo ma in alcuni momenti della giornata generando aumenti improvvisi della portata che si sostanziano in onde che erodono le sponde e mettono a rischio le infrastrutture (ponti, strade, depuratori, ecc.) oltre ad essere pericolose per i fruitori del fiume, per es. i pescatori, per non parlare poi dei danni che questi rilasci concentrati e non costanti creano sull’ecosistema fiume come habitat e specie animali e vegetali che ci vivono – aggiunge Natale. Noi abbiamo chiesto che l’acqua e i sedimenti tornino nei fiumi per arrivare al mare seguendo i ritmi naturali nelle quantità idonee a far restare fiumi i fiumi e spiagge le spiagge, senza caricare le spese per i ripascimenti e per gli altri danni causati dal non rispetto del Deflusso Minimo Vitale sulle spalle dei cittadini”.
“Altro discorso per quanto attiene le acque di balneazione – continua l’Assessore all’Ambiente di Fossacesia - Grazie all’impegno in prima persona del Sindaco Stante con la SASI siamo finalmente riusciti a rimettere in moto le pompe di sollevamento che non funzionavano e che avevano generato negli anni passati un abbassamento della qualità delle acque di balneazione per la spiaggia della Fucitelle sotto San Giovanni in Venere. Il problema era amplificato dalla dislocazione delle barriere frangiflutti disposte di fronte allo sbocco a mare del torrente San Giovanni che limitano la circolazione dell’acqua e in situazioni meteo-climatiche particolare con apporti di sostanza organica possono generare la crescita incontrollata di alghe microscopiche che morendo danno poi origine al cosiddetto fenomeno dell’acqua “sporca”. Noi abbiamo fatto la nostra parte – afferma Natale - ma se la Regione non modifica l’inclinazione delle barriere e se la SASI non controlla perfettamente il depuratore di Rocca San Giovanni che scarica nel Golfo di Venere il fenomeno “acqua sporca” si potrebbe ripetere e noi potremmo essere costretti a mettere il divieto di balneazione per la spiaggia più frequentata di Fossacesia! Ovviamente abbiamo chiesto l’impegno alla Regione affinché riveda la sua politica in merito alla depurazione delle acque reflue e in generale per quanto attiene la gestione costiera lavorando insieme per affrontare e risolvere alla base e in modo sinergico le questioni”.
“I fiumi sono paragonabili al sistema circolatorio del corpo umano. Se non lo teniamo in debita considerazione richiamo di procurarci un infarto da soli – chiosa Natale”.
Per questo motivo abbiamo il Comune di Fossacesia ha aderito in modo convinto alle Campagne di WWF (Liberafiumi) e Legambiente (Operazione Fiumi) e stiamo provvedendo insieme alla Protezione Civile di Fossacesia a impostare un sistema di monitoraggio del tratto del Sangro ricadente nel nostro territorio.
I risultati non sono esaltanti, del materiale rinvenuto a maggio solo parte è stato rimosso (4 microdiscariche, in prevalenza costituite da materiale plastico, inerti come cemento e mattoni, bidoni in ferro, 1 frigorifero, 2 televisori assieme a centinaia di bottiglie di plastica e a buste e contenitori di fertilizzanti e veleni per uso agricolo) in quanto l’ente non ha la disponibilità, in particolare per quanto attiene lo smaltimento dei rifiuti speciali, le disponibilità economiche per smaltirli.
I siti sono monitorati e abbiamo fatto un Piano apposito, dopo il censimento, che quantifica tipologie di rifiuti e costi, che purtroppo ogni tanto dobbiamo aggiornare per la segnalazione di un nuovo rilascio.
Avremmo bisogno di 50-60.000 €, ma se escludiamo le braccia dei nostri operai, sempre validi e disponibili, i volontari di Protezione Civile e WWF, non abbiamo ricevuto nessun aiuto.
Anzi ultimamente siamo stati anche attaccati da un consigliere Provinciale perché a suo dire non abbiamo preso nella giusta considerazione lo smaltimento rifiuti come priorità.
Nel Piano di Tutela delle Acque bisogna con forza ridare la parola ai Comuni, ai cittadini e prendere a riferimento le linee guida dell’Unione Europea, bisogna investire risorse nel ripristinare gli ecosistemi naturali per proteggerci dalle alluvioni, dall’erosione spondale, dai crolli delle infrastrutture dopo le piene, dall’erosione costiera e per avere acque balneabili e sicure per i nostri turisti.
Spendere soldi per cementificare gli argini, mettere i gabbioni, rettificare il percorso del fiume e nel ripascimento delle spiagge non serve che a spendere altri soldi e non risolve i problemi che anzi vengono amplificati. Non possiamo oggi permettere di sperperare denaro pubblico.
Stato e Regione devono investire nella protezione della biodiversità, sulla rinaturalizzazione, su interventi in ingegneria naturalistica, sulla bonifica dei siti e sulla prevenzione dei rischi (idrogeologico e sismico in primis), sulle aree protette, sulla conservazione del paesaggio e dei beni culturali questo potrebbe farci uscire dalla crisi non continuare a dare incentivi ad un sistema produttivo drogato che ci vende oggetti che nella maggior parte dei casi non ci servono, che sono pensati per durare poco e diventano rifiuti in toto perché sono fatti in modo tale da non poter essere recuperati una volta esaurito il loro ciclo di vita.
Il nostro è un Mondo finito e complesso non possiamo considerare che abbia risorse sfruttabili all’infinito o pensare di dominarlo semplificando le regole sottese al suo funzionamento o peggio ignorandole.

martedì 24 agosto 2010

REPLICA DELL'ASSESSORE NATALE AL CONSIGLIERE PROVINCIALE SISTI Rifiuti: Criticità ereditate e mancanza di monitoraggio.

"Come altri problemi che affliggono Fossacesia, quello del sistema di raccolta dei rifiuti è un problema strutturale, legato al tipo di organizzazione del servizio, che è stato ereditato dalla passata Amministrazione,e di conseguenza alla tipologia del contratto che si ha con la Ditta, della mancanza nel sistema di raccolta di elementi di monitoraggio per adeguare il servizio alle esigenze che emergono e che sono legate alla crescita del paese.

A questo si aggiunge la crisi strutturale e l'assenza di impianti per fare la differenziata in Abruzzo.

Fossacesia attualmente ha un cosiddetto servizio misto con un porta porta su Capoluogo e Villa Scorciosa e con la raccolta stradale su tutto il territorio comunale, questo da la possibilità a chi non fa la differenziata di poterla eludere, ed attualmente, ripeto per come è impostato il servizio, non ci sono elementi per controllare il conferimento dei rifiuti e punire i comportamenti scorretti. Inoltre nel pianificare la crescita urbanistica di Fossacesia non si è tenuto conto della localizzazione e dell'ampliamento/adeguamento del servizio di raccolta differenziata di pari passo con la crescita del paese che è diventato Città.

Per questo appena insediati abbiamo iniziato a vedere di modificare e migliorare il sistema.

Cambiare un sistema di raccolta non è una cosa che è ipotizzabile in pochi mesi quando le carenze sono strutturali ed è necessario un lungo e approfondito momento di studio prima di reimpostare il sistema. Il lavoro, capillare e minuzioso, ha analizzato e valutato il servizio attualmente in vigore, il territorio, le criticità, le lacune e individuate le esigenze emerse, casa per casa.

Si sarebbe dovuto avviare il cambiamento nel 2006-2007 e infatti l'esigenza di cambiare l'attuale servizio, in quanto iniziava a mostrare evidenti segni di non adeguatezza, era già stata sentita dalla Amministrazione precedente, ma ci si è arrivati solo nell'aprile 2009, quando veniva affidata ad una ditta milanese la riorganizzazione del servizio.

Delle due l'una: o il servizio era così perfetto come dice il Consigliere provinciale Sisti e quindi la riorganizzazione non era necessaria oppure il servizio non era così perfetto, tant'è che dopo la prima impennata nell'anno di avvio della differenziata nel 2003 con il 33,1% nei successivi cinque anni si è oscillati tra il 35 e il 36,3%, vicini al limite massimo dei sistemi misti come quelli in uso a Fossacesia (questi i dati ufficiali fornitici dalla ditta da fonti istituzionali verificate ed inserite nel progetto di riorganizzazione).

Il calo nella percentuale è dovuto principalmente a due fattori: in primis alla crisi del CIVETA che ci ha costretti per un periodo a conferire a Notaresco con un aggravio dei costi e in seconda battuta dalla precisa volontà di non conferire, raccattando oltre a quelle di provenienza comunale, anche tra i privati, potature di ulivi e assimilabili all'organico, come si faceva forse prima per gonfiare il conferimento ed alzare la percentuale di differenziata. Si risparmiava? Intanto prima si aumentava la quantità di rifiuti invece di poter avviare al riuso materiali come le potature o gli scarti che potevano benissimo non essere conferiti e riusati in loco per altre utilizzazioni, in più il conferimento come assimilati comunque veniva pagato.

Il problema non si risolve semplicemente aumentando i cassonetti stradali e chi dice questo sbaglia, poiché nei momenti di difficoltà quando si potenziavano i cassonetti si invitava di fatto a non fare la differenziata che in estate come percentuale è sempre diminuita.

Quando si poteva spendere qualcosa in più le difficoltà venivano superate sborsando qualcosa in più. Cosa che quest'anno non era possibile fare.

E' mancata dal momento del lancio e dell'inizio del servizio nel 2002-2003 anche la formazione dei cittadini che sarebbe dovuta essere continua e non spot come è stata.

Nel nuovo servizio impostato insieme a Torino di Sangro per ottimizzare il servizio e ridurre i costi sono stati inseriti elementi e strumenti per evitare che si possa incorrere nelle difficoltà vissute eliminando le criticità esistenti. Sia i cittadini che la ditta che vincerà l'appalto avranno interesse affinché la percentuale di raccolta differenziata aumenti perché da tale aumento ne beneficeranno direttamente e ne potranno avere segni tangibili. Il monitoraggio e il reporting richiesto alla ditta ci consentirà, viste le modularità e le possibilità inserite, di espandere ed attivare servizi aggiuntivi qualora dovrebbero risultare necessari o emergere nuove esigenze".

Giovedì 27 agosto alle ore 11.30 è prevista una Conferenza Stampa Congiunta presso il Comune di Fossacesia in Sala Consigliare, insieme al Sindaco di Torino di Sangro per presentare le novità del nuovo servizio, insieme anche alla ditta che ha curato per entrambi i comuni la riorganizzazione del servizio.

"Devo rilevare anche come, stranamente, a parlare non è stato l'ex-Assessore all'Ecologia Urbana, Vincenzo Brighella, che probabilmente si è trovato ad affrontare più volte le stesse difficoltà che abbiamo vissuto, ma il Consigliere Sisti, magari a caccia di visibilità.

Al consigliere Sisti chiedo di impegnarsi, insieme a noi, affinché venga risolta la carenza di strutture e impianti per la raccolta differenziata in Provincia di Chieti e per l'aumento dei servizi associati tra Comuni per ottimizzare i servizi di raccolta e smaltimento, le polemiche sterili faranno guadagnare qualche titolo sui giornali ma non servono a risolvere i problemi, visto che li abbiamo ereditati e un po' difficile ascriverli a noi. Comunque chiedo, poichè necessario, l'impegno comune di tutte le istituzioni affinché il problema rifiuti venga affrontato e risolto in ambiti più ampi non lasciando i Comuni soli, Sisti essendo stato amministratore dovrebbe sapere di cosa parlo"

L'Assessore all'Ambiente
Andrea Rosario NATALE

mercoledì 18 agosto 2010

Fossacesia: giro di vite sui rifiuti


Dopo un anno di lavoro, nel quale è stato analizzato e valutato il servizio attualmente in vigore, il territorio, le criticità, le lacune e individuate le esigenze, è pronto a partire il Bando per il nuovo servizio di raccolta e smaltimento dei Rifiuti.
Prima grande novità: il servizio vedrà insieme i Comuni di Fossacesia e Torino di Sangro.
"Il 18.08.2010 ci sarà la pubblicazione del Bando, l'importo è pari a 3.116.363,64 €, la scadenza per presentare le domande è l'11.10.2010", esordisce l'Assessore all'Ambiente Andrea Natale.
"Sono previsti due scenari, A e B – precisa Natale - in base alle disponibilità degli Enti, il porta a porta "spinto" e la progressiva eliminazione dei cassonetti stradali".
"L'appalto congiunto ci fa risparmiare potenzialmente già circa 100.000 € solo per l'ottimizzazione del servizio come logistica – continua Natale. - Dobbiamo ampliare il numero dei servizi e delle cose che facciamo insieme come Amministrazioni Comunali. L'ottica giusta deve essere quella di mettersi insieme, quando si può, per generare economie di scala. Pensate, per esempio, quanto si risparmierebbe se si facessero anche gli acquisti insieme (gasolio, pneumatici, cancelleria, pc, stampanti). L'Unione dei Comuni deve servire anche a questo".
"Quest'anno per quanto riguarda i rifiuti abbiamo avuto diversi problemi e li viviamo ancora, per la precisione siamo in sofferenza da ottobre 2009 – riprende Natale. Mancanza di risorse economiche aggiuntive, inadeguatezza del sistema di raccolta misto, crescita degli abitanti non pianificata, mancanza di informazione/formazione dei cittadini, mancanza di un sistema di monitoraggio e controllo, questa la non felice eredità. Se nel 2006 con 2,5 € si poteva acquistare 1 kg di pane, nel 2010 con la stessa cifra non riusciamo più a comprarci 1 kg di pane, lo stesso discorso vale per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti che per i vincoli imposti all'Ente per non aver rispettato il Patto di Stabilità nel 2009 si è dovuto effettuare senza adeguamenti e si è andati in sofferenza. Il servizio è stato fatto con le somme a disposizione e non è stato possibile spendere di più per migliorare il servizio da subito integrando il ritiro ordinario con ulteriori passaggi, potenziamenti o pulizia extra, questo insieme all'inciviltà di molti e la chiusura di Civeta, ci ha messo in difficoltà. Abbiamo però ampliato il servizio, nonostante le difficoltà, ai RAEE e agli oli alimentari esausti oltre ad aver posizionato i contenitori per la raccolta differenziata anche in spiaggia e bonificando gli accumuli di rifiuti provvedendovi direttamente".
"Il problema numero uno è la mancanza di impiantistica per la differenziata in Abruzzo, la crisi di CIVETA ci ha messo in ginocchio per lo smaltimento dell'organico e ci ha fatto spendere di più, la Regione deve crederci ed investire, qualcosa ha fatto ma si può fare di più. Ora a fatica ci stiamo rialzando, ma la % di differenziata è scesa di molto, anche perché i cittadini non collaborano e la percentuale di materiale incongruente nell'organico è superiore al 15%. Questo costerà di più ai cittadini stessi, oltre che all'ambiente".
"Il sistema ereditato, come detto, è deficitario ed è stato impostato su logiche vecchie, in modo da non poter essere modificato in modo dinamico, cosa che – precisa Natale – abbiamo visto di cambiare nel nuovo appalto, per aggiornare e correggere, dopo monitoraggi periodici che faremo con la ditta, eventuali carenze che dovessero rimanere o nuove esigenze emergenti".
"Si è pensato e si pensa – aggiunge Natale – che il problema rifiuti si risolve aumentando o spostando i cassonetti stradali. Sbagliato. Il porta a porta deve essere totale e non deve esistere la possibilità di eluderlo conferendo il pattume nell'indifferenziato".
"E previsto un periodo di prova e di informazione rivolto ai cittadini per cambiare in maniera consapevole – afferma Natale – è importante la formazione e la sensibilizzazione dei cittadini, non solo a scuola. Durerà per l'intera durata del contratto (5 anni) e sarà abbinata alle multe per chi fa male o non fa la differenziata, così da far pagare meno chi invece i rifiuti li differenzia in maniera corretta".
"In questi giorni, per preparare la transizione, insieme all'Ufficio Tecnico (che ringrazio per l'impegno profuso), stiamo predisponendo una ordinanza per colpire i comportamenti scorretti che stanno aggravando la sofferenza che viviamo – conclude Natale. Invito comunque i cittadini a segnalare per iscritto i comportamenti scorretti o i disservizi che rilevano, senza timori, in modo da fornire all'Amminstrazione indicazioni utili per attivarsi nella soluzione/rimozione delle cause del problema. Ricordo che differenziare i rifiuti è un obbligo di legge, non è una scelta di chi ama l'ambiente come consumare prodotti biologici. Con l'impegno di tutti ce la dobbiamo fare, per noi, ma soprattutto per i nostri figli".

giovedì 29 luglio 2010

IN ABRUZZO GRANDE SUCCESSO PER LA RACCOLTA FIRME: IN 25000 DICONO NO ALLA PRIVATIZZAZIONE



Un milione e quattrocentomila donne e uomini che sottoscrivono i tre referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua rappresentano una piccola grande rivoluzione.
Un risultato che segna un passo importante nella storia della democrazia e della partecipazione in questo Paese. Nessun referendum nella storia repubblicana ha raccolto tante firme.
In Abruzzo 25000 cittadine e cittadine hanno sottoscritto i 3 referendum per fermare la privatizzazione, ripubblicizzare le società per azioni che attualmente gestiscono il servizio idrico e cancellare qualsiasi forma di profitto dalla tariffa dell’acqua. Insomma una vera trasformazione epocale per affermare un’ idea di pubblico e di gestione del bene comune distante anni luce dai carrozzoni clientelari che abbiamo visto in azione sui nostri territori.
Un buon risultato conquistato in tre mesi da decine di comitati supportati da centinaia di attivisti e volontari che hanno attraversato decine di piazze, in manifestazioni, iniziative, davanti alle fabbriche ed alle Chiese della nostra Regione.
La sfida che il comitato promotore ha davanti è quella di portare almeno 25 milioni di italiani a votare tre “sì” la prossima primavera, quando si terrà il referendum contro la privatizzazione dei servizi idrici.
Adesso chiediamo al Governo di emanare un provvedimento legislativo che disponga la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal Decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento del referendum. Chiediamo che la Regione Abruzzo, attraverso una la legge di riforma regionale del servizio idrico, escluda la privatizzazione come possibilità di gestione del servizio idrico e scelga la gestione pubblica dell’acqua ovvero avvii la ripubblicizzazione delle Società per azioni che oggi gestiscono l’acqua, all’insegna della trasparenza, dell’efficienza, della qualità dell’acqua erogata e della partecipazione dal basso di cittadini e lavoratori. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano un incontro con i comitati, le associazioni, i sindacati ed i partiti che hanno promosso la campagna referendaria per aprire sul tema acqua un serio confronto.
Si scrive acqua, si legge democrazia.
Comitato Promotore della Campagna “Salva l’Acqua”: Abruzzo Social Forum,WWF Abruzzo, FP CGIL Abruzzo, Caritas – Diocesi Pescara, Marelibero.net, COBAS Abruzzo, Pescara in comune by amici di Beppe Grillo, Arci Chieti, Punto Pace Pescara – Pax Christi, PeaceLink Abruzzo, Collettivo onda libera, Cooperativa Il Mandorlo Bottega Commercio equo, Site.it, Filcem-Cgil Abruzzo, Camera del Lavoro Pescara, Comitato per l’acqua L’Aquila, Comitato per l’acqua Avezzano, Lega dei Comuni, Legambiente Abruzzo, OltreAbruzzi
Le forze politiche: Federazione della Sinistra (PRC-PdCI), Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Critica
Informazioni sulla Campagna e aggiornamenti sul sito www.nonlasciamolifare.org
Ufficio stampa Rete 340 3701978

SUL PIANO DI RIORDINO DELLA SANITA' ABRUZZESE PRESIDIO DI LAVORATORI E CITTADINI AL CONSIGLIO REGIONALE DEL 28 LUGLIO A L'AQUILA

"Il Piano Operativo predisposto da Chiodi produce solo tagli di posti letto e di prestazioni ai cittadini. E' la solita politica dei due tempi: si tagliano subito i servizi ai cittadini mentre lo sviluppo di una rete integrata di servizi socio-sanitari viene rinviata ad un indeterminato futuro", denuncia la CGIL che ha indetto una mobilitazione contro il piano di riordino della sanità regionale organizzando un presidio al Consiglio Regionale dello scorso 28 luglio.
"I tagli di spesa previsti penalizzeranno l'assistenza," prosegue il comunicato, "impedendo di assumere e mantenere in servizio gli operatori sanitari oggi in numero insufficiente."
Il Sindacato invita a prendere a modello "l'esperienza virtuosa di altre Regioni che oggi godono di un sistema sanitario regionale di qualità, [la quale] dimostra che il cambiamento deve avvenire garantendo i necessari investimenti, la partecipazione alle scelte e la contestualità delle azioni di riforma."
La protesta è diffusa: Cittadini, Sindaci di ogni orientamento politico, Associazioni sindacali, Associazioni dei diritti del malato, Associazioni degli utenti e dei soggetti svantaggiati. Tutti chiedono di scongiurare lo smantellamento del Servizio Sanitario e per garantire il diritto universale di cura ai cittadini.

mercoledì 21 luglio 2010

COMUNICATO STAMPA: 1.401.492 SI A DIFESA DELL'ACQUA PUBBLICA!



“Siamo contenti, è un risultato storico, 1.401.492 firme – esordisce l’Assessore Natale di ritorno da Roma – adesso l’impegno deve aumentare fino al giorno dei referendum”. Viva soddisfazione all’indomani della consegna in Cassazione a Roma delle firme raccolte a sostegno della Campagna Referendaria Acqua Bene Comune. “Sono state raccolte più firme che per il referendum contro l’Aborto!”.
Il risultato è frutto dell’impegno, in soli tre mesi, di un fronte compatto (ATTAC, ARCI, WWF, Legambiente, ACLI, AGESCI, Coordinamento Nazionale Enti Locali per l’Acqua Pubblica, CGIL, UISP, Slow Food Italia, Tavola della Pace, Associazione dei consumatori, Unione degli Studenti Universitari e altre centinaia di sigle e movimenti locali) a ribadire l’importanza dell’acqua e la sua valenza universale, evocativa, ma soprattutto a dire con forza che l’Acqua è un diritto universale e non può diventare una merce.
“Fossacesia ha contribuito con 1050 firme per i 3 quesiti – continua Natale - ed è stata sempre in prima fila, insieme a Pineto, Vasto e Città Sant’Angelo, nella costituzione del Coordinamento Nazionale degli Enti locali il 6 marzo e nella grande Manifestazione del 20 Marzo, sempre a Roma. Il 9 febbraio scorso abbiamo inserito nel nostro Statuto Comunale il diritto all’acqua, riconoscendo il servizio idrico come di preminente interesse pubblico e privo di rilevanza economica. Adesso aspettiamo il vaglio della Cassazione e la fissazione della data del voto pronti a continuare per vincere questa battaglia per la democrazia”.
“Il bene acqua, le reti, la gestione del servizio, tutto deve essere pubblico. E’ importante che il controllo e la gestione torni ai Comuni, ai cittadini. La scommessa da accettare e vincere è far funzionare il pubblico e non dichiararsi sconfitti e lasciare al privato. Che poi così efficiente e trasparente non è la Sicilia, Latina e Arezzo sono lì a testimoniarlo – afferma Natale”.
“Noi non viviamo i problemi di Arezzo, Latina e della Sicilia perché il Movimento riuscì, con l’appoggio dei sindaci, a far affidare la gestione a soggetti a capitale pubblico. Ma alcuni disservizi e problemi che abbiamo con SASI ed ISI sono imputabili al fatto che sono soggetti di diritto privato e non diritto pubblico e che non rispondo ai Consigli comunali. I tre quesiti referendari cercano di eliminare gli elementi normativi che permettono e generano molti dei problemi che nella gestione dell’acqua si hanno – aggiunge Natale”.
“La gestione pubblica del servizio idrico, effettuata da soggetti di diritto pubblico, garantisce comunque più trasparenza, più partecipazione dei cittadini, maggiore possibilità di controlli e a parità di capacità professionale dei soggetti (se selezionati per il merito e non per l’appartenenza partitica), anche maggiori risorse e maggiore disponibilità a finanziare da parte dei cittadini gli interventi di ammodernamento delle linee, sono i fatti che parlano. Il privato deve anche fare lucro, se ha degli utili non è detto, e non lo fa quasi mai, che li reinvesta nel miglioramento del servizio, un soggetto di diritto pubblico se fa utili li reinveste – conclude Natale”.
“Un soggetto di diritto pubblico non potrebbe sospendere l’erogazione dell’acqua potabile senza avvisare preventivamente i cittadini o almeno i Comuni per esempio. – chiosa Natale. Ovviamente le disfunzioni del servizio pubblico sono imputabili alle scelte fatte e non fatte dalla classe politica e dirigente della nostra Regione non è imputabile ai tecnici o da chi si trova in eredità problemi dovuti a carenze e difficoltà strutturali. Dobbiamo ripartire dalla vittoria nei referendum per cambiare in meglio la gestione pubblica dell’acqua. Abbiamo sia le capacità che le professionalità per farlo senza regalare niente ai privati. Lo dobbiamo a chi verrà dopo di noi e a noi stessi”.