lunedì 12 luglio 2010
Oltre la Bandiera Blu
Testo dell'intervento scritto in occasione della festa per la Bandiera Blu 2010:
Oggi festeggiamo la Bandiera Blu, festeggiamo i nostri ragazzi (i Giovanissimi dell’AS Fossacesia, i nostri campioncini, che hanno portato in alto il nome di Fossacesia, ascoltiamo i nostri musicisti, che fanno musica loro e sono bravi) sono il nostro presente e saranno il nostro futuro.
Noi verso di loro, tutti, abbiamo delle grandi responsabilità.
Oggi noi festeggiamo la Bandiera Blu, un ambito riconoscimento, che per molti è un traguardo, ma per noi invece è, e deve essere, un tassello di una strategia più ampia per quanto attiene la sostenibilità, o meglio al benessere durevole.
Settimana prossima uscirà il Bando per il Concorso “Onda Blu” dedicato per quest’anno agli stabilimenti balneari, per premiare quello più attento all’ambiente, alla sostenibilità o meglio al benessere durevole, per avviare un circolo virtuoso che abbia riflessi positivi per gli imprenditori, per i turisti, per i Fossacesiani, per l'Ambiente.
Prossimamente in Consiglio Comunale approveremo il Forum Ambiente, Paesaggio e Benessere Durevole, che è un altro passo nella direzione in cui volgiamo andare, sulla modalità dei Forum di Agenda 21 Locale, dove ognuno potrà partecipare, dire la sua, proporre idee e progetti, capire lo stato di salute di Fossacesia.
BENESSERE DUREVOLE, dicevamo e non crescita e basta.
La crisi economica che stiamo vivendo ha posto degli interrogativi profondi a tutti noi e ci ha mostrato i limiti del nostro modello economico-produttivo.
Dobbiamo smettere di pensare alla crescita economica e dobbiamo cambiare un sistema che ci induce a consumare oltre i limiti della Natura e oltre la logica razionale.
La crescita senza benessere non serve a nulla. Se c’è benessere con la crescita allora questo dura nel tempo, altrimenti c'è la crisi, ambientale, economica e sociale. La stiamo vivendo oggi.
Questo vuol dire che dobbiamo agire per una grande “conversione ecologica” della nostra Italia, investire nella ricerca, sulle fonti rinnovabili di energia (perché un giorno il petrolio e l’uranio finiranno ed è il caso che ci iniziamo a pensare oggi a cosa poter utilizzare dopo), sull'efficienza energetica, sulla mobilità integrata e sostenibile, sulle aree protette, sulla cultura.
Le aree protette, il turismo e l’agricoltura di qualità sono gli assi su cui continuare a puntare, come Abruzzo e come Provincia di Chieti, poiché sono 34 anni che ci stiamo investendo, da quando questo territorio ha vinto la battaglia contro la Sangrochimica.
Ci sono altre battaglie che ci aspettano oggi e che molti di noi stanno già combattendo da tempo: l’ex tracciato ferroviario da riqualificare, la petrolizzazione dell’Abruzzo da scongiurare, il Parco Nazionale della Costa Teatina da istituire.
DOBBIAMO VINCERLE QUESTE BATTAGLIE, LO DOBBIAMO A CHI A VINTO CONTRO LA SANGROCHIMICA, LO DOBBIAMO A LORO (che festeggiamo oggi) E AI NOSTRI FIGLI.
Dobbiamo avere il coraggio di dire i SI giusti e i NO giusti, nei PIANI REGOLATORI, nei PIANI SPIAGGIA, nei PIANI ENERGETICI, ecc. Le chiavi e gli strumenti per dire NO al consumo del territorio, NO alla speculazione edilizia, NO alla petrolizzazione, NO alla crescita senza logica, NO alla banalizzazione del territorio e NO alla distruzione della bellezza. Le abbiamo le chiavi e gli strumenti e li dobbiamo usare!
Fossacesia è bella ma si porta addosso le ferite di scelte urbanistiche sbagliate del passato, vive i disagi e i disservizi di anni di rinvii, di anni nei quali non si sono voluti affrontare nodi difficili da sciogliere.
E' facile dire di si a tutto e a tutti, ma mettendo la polvere sotto il tappeto la si toglie dalla vista, ma non si risolvono i problemi, anzi si aggravano.
Qualcuno la polvere la deve togliere e i problemi li deve risolvere, ma se si lavora con l’obiettivo di risolvere i problemi e non di spostarli più in là, per lasciarli in eredità a qualcun altro, per vedere i risultati ci vuole il giusto tempo. Soprattutto quando bisogna, anche, ridurre la spesa ai livelli del 2006 e qualcuno dall’alto pensa che i primi a dover fare i sacrifici sono gli enti locali e non il Governo e continua a tagliare i fondi e toglie anche le entrate (leggi ICI).
E come se voi in famiglia chiedete ai vostri figli di fare sacrifici, di pazientare per comprare le scarpe nuove, di non uscire la sera, mentre voi genitori fate il contrario e uscite tutte le sere, comprate abiti firmati, fate spese pazze.
QUESTO NON PER FARE POLEMICA, MA PERCHÉ LE NOSTRE DIFFICOLTÀ DI OGGI NON SONO FIGLIE DELL’INCAPACITÀ DI QUALCUNO, MA DELLA INPOSSIBILITÀ E VANNO INSERITE NEL CONTESTO GENERALE, ALTRIMENTI NON LE CAPIAMO E MAGARI TENDIAMO AD ACCUSARE IL CHIRURGO CHE NEL DESERTO NON È RIUSCITO A SALVARE UN FERITO PERCHÉ LO DOVEVA OPERARE A MANI NUDE.
Le critiche sono bene accette, ma devono essere, chiare, definite e in ottica risolutiva.
Le critiche sono oggettive, e non soggettive, se basate sulla conoscenza dei problemi, delle soluzioni possibili, senza perdere d’occhio il contesto generale.
Poche sono le cose che accadono per caso e non hanno una spiegazione. Denunciare le conseguenze senza voler capire le cause o senza volere essere parte della soluzione o è strumentale o è infantilismo. Noi, oggi, non ci possiamo permettere nessuno di questi due atteggiamenti.
DOBBIAMO IMPEGNARCI TUTTI INSIEME E RIGUADAGNARE QUELLA COSCIENZA DI COMUNITÀ CHE AVEVAMO COME TERRITORIO QUANDO ABBIAMO VINTO CONTRO LA SANGROCHIMICA E DOBBIAMO USARE QUESTA CAPACITÀ DI AZIONE SIA PER LE GRANDI SFIDE CHE CI ASPETTANO, SIA PER LE PICCOLE SFIDE DI OGNI GIORNO.
DIRE NO ALLE PIATTAFORME E FARE BENE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, DIRE SI AL PARCO NAZIONALE DELLA COSTA TEATINA E DENUNCIARE IL MALEDUCATO/DELINQUENTE DI TURNO CHE ABBANDONA I RIFIUTI O PORTA IL CANE A FARE I SUOI BISOGNI SUL MARCIAPIEDE.
DOBBIAMO FARCELA E DOBBIAMO FARLO INSIEME.
BUONA FESTA.
[Andrea]
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