FOSSACESIA – Dopo aver appreso a mezzo stampa delle notizie in merito all’inquinamento delle acque di balneazione nel Golfo di Venere in prossimità del Fosso San Giovanni rilevato da Goletta Verde, diversamente da quanto comunicatoci di recente dagli organi competenti, è stato chiesto un chiarimento alla Regione Abruzzo, Servizio Qualità delle Acque di balneazione, ARTA e alla SASI Spa. “Dalle analisi periodiche dell’ARTA – afferma Andrea Natale (PRC-FDS) Assessore Comunale all'Ambiente – non risultano i problemi evidenziati da Legambiente. Vogliamo capire meglio. Ho chiesto subito a Regione Abruzzo e ARTA di verificare quanto segnalato da Goletta Verde, aiutandoci, qualora i dati di Legambiente fossero verificati, a capire ed individuare le fonti degli apporti organici. Alla SASI è stato chiesto invece di controllare il funzionamento degli impianti che insistono sul Golfo”.
Lo scorso anno grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale Stante e l’intervento della SASI si riuscì a risolvere il problema degli sversamenti legati al non funzionamento delle pompe di sollevamento che avevano generato negli anni passati un abbassamento della qualità delle acque di balneazione per la spiaggia della Fucitelle. “Evidentemente – precisa Natale – come già fatto presente più volte, nel Golfo di Venere, per la presenza delle barriere frangi flutto, si creano situazioni di calma che favoriscono la stasi degli apporti organici che giungono dall’impianto di Punta Cavalluccio. Sarebbe necessario – continua Natale – oltre a verificare la funzionalità degli impianti e controllare eventuale scarichi non autorizzati, intervenire anche sulle barriere per rendere più agevole il ricambio dell’acqua sottocosta. Tale richiesta è stata presentata alle Opere Marittime, ma non ci sono le risorse per correggere l’errato posizionamento”.
Più volte l’Amministrazione Comunale di Fossacesia ha avanzato richieste alla Regione Abruzzo in merito al monitoraggio delle acque di balneazione secondo criteri ecologici con bioindicatori capaci di dare maggiori informazioni in merito alle tipologie di inquinamento e alle cause degli stessi, oltre a chiedere l’applicazione delle linee guida per la gestione integrata delle zone costiere come previsto nella Direttiva Quadro Acque (Dir. 2000/60/UE) e nella “Strategia Marina” (Dir. 56/2008/UE).
“Le analisi chimiche – aggiunge Natale – danno una fotografia della situazione istantanea di inquinamento, per avere dati attendibili e utili ad un monitoraggio serio sarebbe necessario integrare queste notizie con quelle derivabili da bioindicatori. Per fare questo – chiosa Natale – la Regione Abruzzo dovrebbe aumentare la dotazione finanziaria del Servizio Regionale Competente e dell’ARTA. Avere un monitoraggio serio che fornisce dati ambientali completi – dice Natale -, non solo per le acque di balneazione, garantirebbe scelte più trasparenti e chiare nelle valutazioni di impatto ambientale, nelle VAS, dei progetti e dei piani strategici che si realizzano in Abruzzo avendo chiara la linea di partenza dalla quale si parte per verificare gli aumenti derivanti dalle nuove realizzazioni. Come faccio a sapere se mettendo acqua in un bicchiere questa uscirà fuori o meno se non conosco il livello dell’acqua nel bicchiere? Come faccio a sapere se un impianto che aumenta le immissioni di inquinanti in atmosfera si può autorizzare se non conosco la concentrazione di quel inquinante?”.
“Le sollecitazioni di Legambiente, e delle altre associazioni ambientaliste – conclude Natale – vanno verificate, ma comunque sono inviti a guardare in una direzione per risolvere problemi che in senso generale esistono, come quelli su esposti o quelli relativi ai tagli alle Riserve Regionali, che derivano da scelte ed investimenti che comunque devono convergere e garantire la qualità complessiva del Sistema. Bisogna puntare all’efficienza ecologica e all’innovazione, di imprese e del territorio. Ha senso investire se la crescita non intacca la qualità dell’ambiente. Investire nella prevenzione degli inquinamenti e del degrado è ugualmente importante rispetto ad avere strutture accoglienti, prodotti agro-alimentari di qualità e professionalità del personale e degli imprenditori del turismo, sempre se vogliamo continuare a venderci come Regione dei Parchi, Regione Verde d’Europa”.
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