I SOTTOSCRITTI:
PREMESSO che dal 2008 al 2010 è sensibilmente calata la produttività di praticamente tutte le aziende della Val di Sangro e che per la Sevel si è passati, per esempio, da 3.600.000.000 di euro di fatturato del 2008 (pari a 258mila furgoni prodotti), a 1.600.000.000 di euro nel 2009 (120mila furgoni prodotti) e che anche se per il 2010 la produzione è di nuovo aumentata (190.000 furgoni prodotti) a questo non è corrisposto certo il superamento della crisi.
VISTO che per lo stabilimento Sevel di Atessa, dal 2008, la crisi produttiva e occupazionale ha comportato la riduzione da 7mila a 5.700 lavoratori impiegati.
CONSIDERATO che nonostante a partire dal 2010 si sia registrata una seppur lenta ripresa della produttività a questo non è corrisposto, però, una ripresa occupazionale ed una ripresa delle assunzioni, peggiorando nei fatti le condizioni degli operai, mentre i precari sono mandati a casa.
PRESO ATTO che anche la Honda ha perso una importante fetta di forza lavoro – circa 500 operai – e non sono da meno le perdite registrate da tutte le fabbriche degli indotti Sevel e Honda della Val di Sangro – Honeywell, Pierburg, San Marco, ecc. - che hanno perso complessivamente circa 300 operai e che secondo i dati della Cgil, in generale, saranno ben 3.000 i precari che non rientreranno nelle fabbriche della Val di Sangro neppure nel 2011.
EVIDENZIATO che diversamente da quanto successo nel 2010, anno in cui circa 90 aziende (in tutta la provincia di Chieti) hanno infatti avviato procedure di mobilità e circa mille lavoratori sono stati ‘agganciati’ alla pensione con una azione palliativa, nel 2011, invece, scadrà in molte fabbriche il ricorso alla cassa integrazione.
VISTA la scelta compiuta dal Gruppo Fiat alle Carrozzerie di Mirafiori e nello stabilimento di Pomigliano D’Arco che porterà ad un peggiorano le condizioni di lavoro, di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro, riducendo le pause sulle linee di montaggio, assumendo la nuova metrica del lavoro Ergouas quale metodo indiscutibile e immodificabile, aumentando gli orari di lavoro e lo straordinario obbligatorio, derogando dalle leggi e dal Ccnl, aumentando le saturazioni dei tempi di lavoro e lo sfruttamento oltre introdurre sanzioni e penalizzazioni che permettono all'azienda di non retribuire i primi giorni di malattia e di impedire il diritto di sciopero fino alla licenziabilità del dipendente.
APPRESO dalla stampa che durante le trattative per Mirafiori, lo scorso dicembre 2010, l’amministratore delegato Marchionne avrebbe ammesso che l'accordo firmato 32 anni fa tra Fiat e Psa (il gruppo Peugeot-Citroen), che diede vita alla Sevel di Atessa, finirà nel 2014.
PRESO ATTO che lo scorso 18 gennaio 2011 a Valencienne in Francia vi è stato, presso la sede della Confederation generale du travail, il sindacato generale francese, un incontro per discutere in merito alla situazione del Gruppo ed in particolare della Sevel Nord, cioè lo stabilimento gemello della Sevel di Val di Sangro che, come quest’ultimo, rischia la chiusura.
TENUTO CONTO che l'eventuale chiusura della stabilimento SEVEL di Atessa porterebbe alla perdita di oltre settemila dipendenti (tra Sevel e indotto), al crollo economico e sociale della Val di Sangro, incidendo in modo importante anche sul benessere della Provincia di Chieti e della Regione Abruzzo.
RICORDATO che per giovedì 28 gennaio 2011 è stato proclamato lo sciopero generale dei metalmeccanici, allargato anche al mondo della scuola, dell'Università e dei precari in genere e che Lanciano ospiterà la manifestazione regionale della Fiom Cgil.
PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE
1. di IMPEGNARE la città di Fossacesia, per mezzo del Sindaco e del Consiglio Comunale in primis, ad intraprendere ogni utile iniziative per tutelare, proteggere e salvaguardare i posti di lavoro in Val di Sangro prevenendo e scongiurando l'idea di chiudere lo stabilimento SEVEL nel 2014;
2. di CHIEDERE, alle istituzioni e tutti gli enti preposti, il coinvolgimento dei comuni nei procedimenti decisionali al fine di poter apportare un necessario contributo; chiedendo altresì di fornire costante e attenta informazione a tutti i sindacati e a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori su qualsiasi vicenda connessa ai fatti sopra evidenziati;
3. di INVITARE le autorità competenti sovracomunali, in primis Governo e Regione Abruzzo ad impedire la chiusura e/o la delocalizzazione dello stabilimento SEVEL di Atessa e degli altri insediamenti (Honda, Honeywell, Pierburg, San Marco, ecc.) presenti in Val di Sangro promuovendo politiche per migliorare l'infrastrutturazione della Zona Industriale e della Provincia di Chieti, sviluppare l'intermodalità dei trasporti, ridurre i costi energetici e promuovere la ricerca applicata per avere prodotti a sempre maggiore eco-efficienza e ad alto valore aggiunto, ponendo le imprese nella necessità di non competere sul costo del lavoro, rispettando di più anche l'ambiente naturale;
4. di RIVOLGERSI a tutte le forze politiche, associazionistiche e civili per una forte, unita e condivisa battaglia di difesa della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, dell'economia di un territorio e dei posti di lavoro nella Val di Sangro, in primis nello stabilimento della SEVEL di Atessa, ed in generale nella Regione Abruzzo ed in Italia;
5. di ADERIRE alle motivazioni ed alla piattaforma che hanno portato allo sciopero generale indetto per il 28 gennaio 2011 in tutta Italia;
6. di TRASMETTERE copia del presente atto alla Presidenza del Consiglio, al Sottosegretario della Presidenza del Consiglio, al Ministro per le Attività Produttive, ai Parlamentari eletti nella circoscrizione Abruzzo, al Presidente della Regione Abruzzo, agli Assessori regionali di competenza, ai Presidenti delle Province abruzzesi e ai Sindaci dei comuni abruzzesi.
I SOTTOSCRITTI
F.to Andrea Rosario NATALE F.to Lara POLSONI
Venerdì 28 gennaio a Lanciano è indetta una manifestazione in occasione dello sciopero generale della Fiom. Il raduno è previsto alle ore 9 a Piazzale Cuonzo.
Ringrazio a nome dell'esecutivo USB (UNIONE SINDACALE DI BASE) i firmatari della mozione per la sensibilità e la vicinanza dimostrati a seguito della palese violazione dei diritti consumata con gli accordi di Pomigliano e Mirafiori da Marchionne e i suoi più fedeli servi Fim-Uilm Fismic e Ugl.
RispondiEliminaGiordano