domenica 28 marzo 2010

IL COLLEGATO-LAVORO CANCELLA IL DIRITTO DEL LAVORO

Il disegno di legge “COLLEGATO-LAVORO”,connesso alla finanziaria 2010, approvato nei giorni scorsi anche dal Senato è un provvedimento peggiore della “legge Biagi”che insieme alla “legge Treu” hanno precarizzato i rapporti di lavoro nel nostro Paese.

II collegato è composto da 50 articoli che trattano di lavoro sia dal punto di vista delle condizioni e dei diritti, sia dal punto di vista giuridico ovvero della possibilità di impugnare i provvedimenti della controparte padronale tra cui il licenziamento stesso. Si va dalla ennesima delega all'individuazione dei lavori usuranti che dovrebbero usufruire del pensionamento anticipato (sono anni che continuano a rinviare questo tema che presentano come specchietto per le allodole ad ogni controriforma pensionistica con il risultato che l'innalzamento dell'età pensionabile diventa legge mentre la possibilità di andare in pensione prima perchè usurati non copre che pochissime categorie di lavoratori), al trasferimento delle controversie di lavoro dal giudice ad un arbitro attraverso la sottoscrizione di una clausola in tal senso al momento della firma del contratto di lavoro, della possibilità di assolvere all'ultimo anno di obbligo di istruzione (cioè dai 15 anni di età) attraverso l'apprendistato, al ritorno dello staff leasing (lavoro in affitto a tempo indeterminato), dal riordino della normativa in materia di congedi, permessi e aspettative alla delega sugli ammortizzatori sociali.
BUTTATO A MARE L'ART. 18
Con il collegato viene praticamente aggirato l'art. 18 dello Statuto dei lavoratori perchè per avvalersene bisogna andare davanti ad un giudice e se un lavoratore vi rinuncia al momento di firmare il contratto di assunzione (quanti potrebbero resistere al ricatto o firmi la clausola o niente lavoro?) il gioco è fatto!
Il collegato, insieme al nuovo modello contrattuale a suo tempo sottoscritto da Cisl, Uil e Ugl, introduce nei fatti la possibilità di deroghe all'applicazione del contratto nazionale attraverso la stipula di contratti individuali e/o aziendali peggiorativi rispetto alle norme esistenti. I contratti individuali sostituiranno la normativa generale e, in caso di licenziamento, lo stesso principio della giusta causa (art.18 Statuto dei Lavoratori) non avrà più validità assoluta poichè sostituito volontariamente dal lavoratore con l'arbitrato e l'indennizzo invece che il possibile reintegro al lavoro.
Il collegato introduce anche altre amare novità:
 L'impossibilità del giudice di entrare nel merito delle decisioni organizzative e produttive, con l'azienda libera di decidere come vuole, senza tener in considerazione (la situazione di mercato, l'anzianità del lavoratore, le sue condizioni di salute diventeranno fattori determinanti per il licenziamento a discapito di qualsiasi tutela individuale e collettiva).
 L'azienda potrà sempre più avvalersi delle collaborazioni a progetto (Co.Co.Pro), visto che le poche sanzioni per irregolarità riguarderanno solo il rapporto di lavoro subordinato.
 I dipendenti pubblici saranno soggetti ad esuberi e mobilità in presenza di esternalizzazione di servizi o trasferimento di competenze(a rischio altre migliaia di posti di lavoro) Le amministrazioni potranno revocare senza preavviso la concessione del part-time.
 Ricorso sempre più frequente di utilizzo dei lavoratori interinali
 I contratti Co.Co.pro saranno estesi anche per lavori come le badanti.
Nell'arco di 2 anni, con la complicità della casta politica e nel silenzio dei mezzi di informazione, lor signori hanno ottenuto l'abolizione del diritto del lavoro contenuto nello Statuto dei lavoratori storica conquista del movimento operaio.
L'indifferenza e la rassegnazione permetteranno l'applicazione di tale vergognoso progetto, solo una nostra coerente e determinata mobilitazione potranno impedirlo!!
[SDL]

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